Glossario S

Termine Definizione
s.g.
Abbreviazione spesso usata nei testi di tecnologia o di commercio dei legnami in lingua inglese per indicare specific gravity = peso specifico.
s.g. (a.d.)
Abbreviazione della dicitura inglese di specific gravity (air dried) ossia peso specifico stagionato all’aria.
s.l.
Abbreviazione in uso del commercio internazionale del legname, per indicare la specificazione inglese short lenghts = brevi lunghezze.
sabbiatura del legno
Trattamento del legno con soffiatura sotto pressione di un getto di finissima sabbia silicea: detta sabbia effettua una azione abrasiva che sarà più intensa sulle parti tenere (zona primaverile dell'anello annuale) cosicché dopo il trattamento risulterà una superficie scabra dove appaiono in rilievo le zone tardive degli anelli.
saccarificazione del legno
Trasformazione del legno in zuccheri, per mezzo dell'idrolisi ottenuta con acidi. Con adatte sostanze gli zuccheri possono essere indotti a fermentare ottenendone diversi prodotti quali alcool, fermenti, mangimi e lignina.
sagoma
Pezzo tagliato in una forma prestabilita, allo scopo di tenere nella forma voluta dei piallacci o dei pezzi durante la curvatura. A volte si costruisce una controsagoma per tenere i pezzi bloccati sulla sagoma.
sagomatrice (macchina) o modanatrice
Macchina per praticare nel legno già riquadrato e piallato, particolari sagome, o profili, o per praticare scanalature, od ottenere linguette per unioni o per diminuire lo spessore sopra superfici non estese a tutto il pezzo. Comprende essenzialmente: un albero portautensile ad asse verticale fissato su di una slitta che per mezzo di adatte guide può essere sollevata o abbassata, una tavola portaoggetti, orizzontale e ribaltabile, con un passaggio libero per l'albero portautensile e una squadra di guida; ferri con varie sagomature, frese, ecc., conformi al lavoro che si deve eseguire. Le s. comuni sono azionate da motore elettrico di 2,5 / 5 HP e la velocità di rotazione dell'albero varia da 3000 a 9000 giri/min; tipi particolari possono richiedere maggiore potenza ed hanno velocità più elevate.
saltamacchione (taglio a)
Particolare tipo di utilizzazione del bosco ceduo col quale si procede al taglio, allestimento ed esbosco dei soli polloni di cui è giudicata conveniente l'utilizzazione. Differisce dal taglio della formica o a sterzo perchè con quest'ultimo si utilizza il materiale (uno o due polloni) che in ogni ceppaia ha raggiunto il diametro di maturità, effettuando però nel contempo la soppressione dei cespugli inutili e dei polloni soprannumerari in modo da realizzare un vero taglio colturale; nel taglio a s. non si eliminano i cespugli e le specie secondarie, di guisa che in definitiva queste verranno a soffocare la rimessa delle specie pregiate portando così allo scadimento totale del bosco.
salva
Termine, raramente usato, in luogo di matricina.
saperda
Denominazione comune ad alcuni Cerambicidi, fra cui sono particolarmente dannosi alle piante agrarie e forestali i seguenti: Saperda carcharias L. o s. maggiore L'adulto, lungo fino a 3 cm, è bruno nero, coperto da fitta peluria giallo cinerea e mostra sul dorso numerose macchie nere lucide; le antenne sono lunghe quanto il corpo nella femmina ed un poco di più nel maschio. Attacca soprattutto i pioppi pur non disdegnando i salici. Gli adulti compaiono da giugno a settembre, si nutrono a spese delle foglie e le femmine depongono una quarantina di uova isolate nelle screpolature della corteccia degli alberi sani di 35 anni e più. Le larve scavano sotto la scorza una galleria sinuosa ed in autunno penetrano nel legno aprendosi la strada in direzione ascendente. Lotta: pennellature degli alberi con calce spenta e asportazione dei rami colpiti.
sappino o sappi
v. zappino.
sapwood
Termine inglese corrispondente ad alburno.
saracco
v segaccio.
satinato (legno)
Dicesi di legno la cui superficie levigata si presenta con lucentezza sericea. Le sezioni che meglio si prestano a dare il satinato nei legni compatti ed a piccoli raggi midollari sono quelle radiali.
sawlog
Termine inglese per toppo da sega.
sbozzatura
Prima fase della formatura di un pezzo, in genere sul tornio, che porta ad avere un pezzo approssimativamente della forma voluta, ad esempio cilindrica.
sbozzino
Pialla per legno, lunga circa 40 cm, con tagliente ad arco leggermente convesso sì da agevolare la sbozzatura, o la lavorazione di pezzi con superfici irregolari.
sbucciatura
Asportazione della buccia da un frutto, un tubero o simili. In Toscana si usa come sinonimo di scortecciatura.
scacchiatura
Soppressione dei getti superflui (succhioni, cacciate fuori posto, ecc.) che alcune piante coltivate tendono a produrre in abbondanza. Lo sviluppo di germogli ascellari può essere la conseguenzadi una precedente cimatura, e perciò questa operazione è spesso seguita dalla s. e pratica di potatura verde sempre da raccomandare.
scalimetro
Righello graduato con scale di misure diverse, corrispondenti alle scale di riduzione più comuni del disegno tecnico e della cartografia.
scalpello
Utensile per la lavorazione di vari materiali, legno compreso, costituito da un ferro rettilineo allungato, a sezione rettangolare, terminante da una parte con uno spigolo tagliente e dall'altra con un còdolo, cioè con una sorta di puntale che può essere investito in un manico di legno. Lo s.serve per tagliare le fibre del legno su modesto spessore, per fendere piccoli pezzi, per asportare trucioli: nel caso in cui debba altresì servire come leva la sua sezione trasversale sarà trapezia anziché rettangolare al fine di avere maggior resistenza.
scalvatura o scalvo
Operazione con la quale si tagliano i polloni degli alberi trattati a capitozza o a sgamollo sia per farne frasca – se di giovane età – o legna da ardere se di maggiore dimensione. La s. viene ripetuta a intervalli regolari, o turni di s.
scandente
Dicesi di pianta rampicante a fusto legnoso persistente, portante le gemme sopra il suolo.
scandola o scindula
Sottile tavoletta di legno usata per coperto di tetti nelle zone di montagna. Le s. più pregiate sono quelle di larice che sono di lunga durata: un tempo venivano fatte esclusivamente di spacco ma oggi si lavorano anche alla sega a nastro.
scapitozzatura o capitozzatura
Operazione con la quale si taglia il cimale ad una pianta onde ottenerne una capitozza, oppure si tagliano a fine turno i polloni rimessi dalla predetta capitozza.
scarf joint
Denominazione inglese del giunto a becco di flauto.
scelta o qualificazione
Termine usato nel commercio dei legnami per indicare il materiale che è stato selezionato da una massa in guisa da soddisfare a determinati requisiti di qualità.
schianti
Termine impiegato nelle discipline forestali per indicare le piante schiantate dagli uragani,dai colpi di vento, dal peso della neve, dalla caduta di altri alberi soprastanti o di rocce.
schiena del sughero
Parte del sughero che sulla pianta ne costituiva la faccia esterna: nella plancia appena staccata la s. si trova quindi dalla parte convessa.
sciafile (piante) o sciafite
v. ombrofite.
sciavero
Considerando l'insieme delle tavole ottenute segando un tronco secondo direzioni tutte parallele, le due tavole estreme vengono dette sciaveri.
scindula
v. scandola.
sclerenchima
Tessuto vegetale avente funzione di sostegno e costituito da cellule che hanno subito un progressivo inspessimento o per lignificazione o per mineralizzazione delle membrane inizialmente cellulosiche.
scolite
v. scolitini.
scolìtidi
Sottofamiglia degli Ipidi comprendente insetti con il capo infossato nel corsaletto e più stretto di questo, ed aventi il primo articolo del tarso più corto di quelli che seguono presi insieme. Le numerose specie di S. vengono generalmente riunite in tre gruppi sistematici: capo inclinato con la parte anteriore corta e larga, generalmente visibile dall'alto; terzo articolo del tarso cordiforme o bilobo a) elitre appena inclinate all'apice; addome troncato, sollevato verso l'apice a cominciare dal secondo segmento; tibie intere sul loro margine e provviste di un un cinetto terminale: Scolitini b) elitre inclinate verso l'apice addome orizzontale; tibie dentate esternamente: Ilesini capo sferico, nascosto sotto il margine anteriore del corsaletto che è rugoso anteriormente e spesso punteggiato o liscio verso la base; terzo articolo del tarso semplice: Tomicini
scolitini
Gruppo sistematico di Scolitidi comprendente insetti che vivono per lo più a spese di latifoglie introducendosi sotto la corteccia e praticando gallerie semplici verticali e profondamente scavate nel libro. Hanno generazione annuale o biennale. Le specie più dannose sono: Eccoptogaster rugulosus Ratz (piccolo scolite dei fruttiferi), Eccoptogaster pruni Ratz, Scolytus multistriatus Marsh (piccolo scolito dell'olmo), Scolytus Ratzeburgi Janson, Scolytus amygdali Guerr.
scopa
Denominazione del parlare corrente per indicare i densi cespugli di rami sottili delle specie: Erica, Calluna, Tamarix.
scopazzo o tumore dell'abete
Deformazione sui fusti e rami dell'abete bianco provocata da Melampsorella caryophyllacearum (D.C.) Schroet., Melampsoracea eteroica a ciclo completo con le forme O-I su Abies e II-III su Cariofillacee erbacee. Le basidiospore infettano, a primavera, i giovani getti dell'abete e durante l'estate, nei punti colpiti, il rametto si rigonfia. Nella primavera successiva, in corrispondenza dell'ingrossamento, si ha un fenomeno di blastomania con sviluppo di numerosi getti sopranumerari che formano uno scopazzo. I rami infetti hanno sviluppo modesto e gli aghi che si originano su di essi e sullo scopazzo sono più piccoli e clorotici in modo che tale formazione spicca sulla vegetazione normale verde cupo. Oltre gli scopazzi si può avere la formazione, sui rami, di ingrossamenti anche assai vistosi che poi si screpolano più o meno profondamente. Verso la fine della primavera sugli aghi dei rametti infetti compaiono i picnidi a forma di pustolette arancione. Durante l'estate, sulla pagina inferiore si formano gli ecidi da cui fuoriescono gli ecidioconidi in polvere arancione i quali vanno ad infettare le Cariofillacee che fungono da ospiti intermedi. Sulle foglie di queste compaiono ben presto gli uredoconidi, che diffondono l'infezione, e più tardi i teleutoconidi i quali germineranno nella primavera successiva. Il micelio è perennante sia sull'abete che sulle Cariofillacee. Si può limitare la diffusione della malattia asportando gli scopazzi ed i tumori; se l'infezione colpisce piante giovani bisogna distruggerle.
scorrevole
Una sorta di piastrina di nylon montata sotto un cassetto al fine di facilitarne lo scorrimento.
scortecciatoio o scorzatoio
Ferro per praticare la scortecciatura. I tipi più comunemente adoperati in bosco per scortecciare i tronchi abbattuti sono costituiti da una lama a forma di spatola con bordo tagliente obliquo o incavato a mezzaluna, non superante i 15 cm di larghezza, innestata su un manico di 1,50 / 2 m che consente al boscaiolo di lavorare stando in piedi. Per la scortecciatura dei tronchetti o tondelli da cellulosa sono invece adoperati degli s. costituiti da un coltello con manico alle due estremità che viene adoperato a due mani dall'operaio dopo che il tronchetto è stato preventivamente posto su di un cavalletto che consente una comoda posizione di lavoro.
scortecciatrice o scorzatrice
Macchina destinata a liberare i pezzi di tronchi arborei dalla corteccia. Sono macchine di recente introduzione di cui vi sono diversissimi tipi tra i quali uno dei più noti è la Cambio: il tronco viene fatto avanzare e girare da tre rulli dotati di risalti: l'eliminazione della corteccia avviene ad opera di 5 utensili montati su molle. Per tronchetti da cellulosa sono diffusi nelle cartiere i grandi cilindri rotanti ad asse inclinato nei quali una massa di tronchetti è in continuo rotolamento in presenza d'acqua: l'attrito tra i pezzi provoca frantumazione della corteccia che si elimina per gli interstizi tra i profilati metallici che compongono le pareti dei cilindri o tamburi Waplan.
scortecciatura o scorzatura
Operazione con la quale si asporta la corteccia di un fusto legnoso. Sugli alberi in piedi la s. intesa nel suo significato letterale di soppressione dell'intero spessore di corteccia permettere allo scoperto il legno, costituisce sempre un danno, più o meno grave a seconda dell'entità della zona privata del cambio. Ivi infatti si arresta la formazione di nuovo legno mentre più facilmente si possono avere attacchi di funghi o di insetti non più ostacolati nella loro deleteria azione dalla corteccia. Viceversa una s. superficiale nel senso di privare l'albero soltanto della parte esterna della corteccia, e cioè delle scaglie del ritidoma, può essere utile perchè molti parassiti vegetali svolgono parte del loro ciclo biologico proprio nelle anfrattuosità della corteccia e sotto i muschi che la coprono.
scorza
v. corteccia.
scorzatoio
v. scortecciatoio.
scorzatrice
v. scortecciatrice.
scorzatura
v. scortecciatura.
scosciatura
Spacco in direzione longitudinale che si verifica in un fusto legnoso per varie circostanze come ad esempio quando si effettua uno sforzo tendente a separare le due branche di una grossa biforcazione, oppure per sollecitazioni di flessione derivanti dal vento o da abbattimento irrazionale.
scribner decimal (log scale)
v. log.
scure
v. accetta.
scuretta
v. tavola.
second growth
v. first growth.
seconda (tavolame di) o seconda scelta
Tavolame con requisiti discreti, ma non del tutto immune di tare e difetti: i requisiti specifici variano a seconda della piazza di mercato e sono descritti nelle « Norme e consuetudini per il commercio dei legnami » emanate dalle Camere di Commercio di ogni provincia ove si produce o si commercia in quantità legname da lavoro. In qualche località si distingue anche una seconda andante.
sega
Attrezzo per la divisione del legno in qualsiasi direzione.Il tipo tradizionale è costituito da una lamina d'acciaio o lama sul cui bordo sono ricavati dei denti atti,con la loro traslazione, a recidere e a strappare le fibre nonchè a far uscire dall'incisione i minuti frammenti che se ne originano, cioè la segatura. Affinchè la s. penetri nel legno questo deve avere un moto relativo di avanzamento, detto di alimentazione, verso l'azione della lama; inoltre, perchè tale moto relativo possa avvenire senza sfregamento che indurrebbe un attrito tale da impedire praticamente il lavoro, occorre che tra un dente e l'altro si abbia spazio sufficiente per contenere la segatura che va allontanata e che la strada aperta dai denti sia più ampia dello spessore della lama.
sega a catena
Sega che si discosta dal tipo tradizionale perchè i denti non giacciono su di una lama continua ma sono portati da singoli elementi di una catena Galle. Questa è tesa da una sagoma e posta in rapida traslazione da un sopporto ruotante, comandato da un motore (a benzina, a elettricità o ad aria compressa): se ne hanno molti tipi: a due operaio ad uno solo. Le s. a c., dopo un primo periodo in cui hanno dato prove scadenti, si stanno diffondendo rapidamente e servono ottimamente sia per lavori vari di cantiere (depezzatura, regolarizzazione di sezioni, ecc.) che in foresta per abbattimento e sramatura.
sega veneziana
Tipo di sega ad una sola lama rettilinea dotata di moto alternativo per mezzo di un telaio in legno comandato da un sistema biella manovella, azionatoa sua volta da un salto d'acqua. È di antico impiego nella zona orientale delle Alpi Italiane ed ha costituito per secoli la macchina principale di ogni segheria. Oggigiorno ha perduto la sua importanza di fronte alle macchine moderne assai più rapide o che, per essere multilame, possono ridurre in tavole tutto un tronco con una corsa sola: tuttavia per la loro economicità e per la facilità di installazione le s. v. si trovano ancora in parecchie vallate: la forza motrice dell'acqua è talora sostituita da un motore elettrico.
segaccio
Utensile da falegname costituito da una breve lama dentata con manico di estremità: essa funziona in pratica come una sega alternativa e se la dentatura è atta a tagliare nei due sensi deve essere sufficentemente robusta al fine di evitare l'incurvatura della lama durante lo sbraccio di allontanamento. Un s. con lama particolarmente forte e robusta è altresì denominato saracco.
segagione
Il taglio di un pezzo o di un tronco mediante seghe a mano o a motore.
segantino
Operaio addetto alla segagione del legname.
segati
Termine impiegato nel commercio del legname per indicare l'insieme di tutti gli assortimenti legnosi che si ottengono con la segagione per il lungo di un fusto d' albero; essi comprendono quindi: tavole, travi (segate) smezzole, travetti, morali, mezzomorali, perline, listoni.
segatura
Sottoprodotto della segagione del legno, costituito da frammenti di minima dimensione (sotto i 2 mm): all'insieme dei frammenti di ancor minore dimensione, addirittura polverulenti, prodotti dalla lisciatura del legno con abrasivi si riserva più propriamente il nome di farina di legno o polvere di legno. La s. grezza, come esce dalla segheria contiene notevole quantità d'acqua: dal 30 al 50 % se proviene da tronchi freschi; dal 10 al 20 % se proviene da seconda lavorazione di tavolame stagionato La segatura brucia bene soltanto se è compressa, giacchè gli strati d'aria interposti trai suoi elementi impediscono la facile propagazione del calore; è questo stesso motivo che rende la segatura utile come materiale isolante, non solo dal calore, ma anche dai suoni.
segheria
Opificio ove si pratica la segagione del legno. Le dimensioni e l'organizzazione interna delle s. variano a seconda delle caratteristiche e della quantità del legname da lavorare, nonchè della situazione topografica e dell'energia disponibile. Per le condizioni italiane le macchine essenziali di una s. sono le seguenti: una intestatrice per regolarizzare le estremità dei tronchi, data da una alternativa a lama libera, oppure da una sega a catena; una sega cosiddetta di testa per lavorare i tronchi per il lungo, cioè per ottenerne travi a spigolo vivo o tavole di diverso spessore: essa può essere alternativa (preferibilmente multilame) o a nastro; una refilatricea disco per regolarizzare i bordi laterali delle tavole. Spesso si ha poi ancora un rifendino a nastro per ottenere da grossi squadrati o tavoloni spessi tavole più sottili, nonchè una piallatrice per la spianatura delle tavole, poi una sega circolare a pendolo per ridurre a voluta lunghezza i cascami, ecc. Oltre alle macchine di lavorazione sopra elencate, al motore necessario e alle relative trasmissioni, la s. deve avere un reparto per l'affilatura delle lame, un locale per i cascami ed un impianto di aspirazione della segatura e dei trucioli dalle macchine, un ufficio, un pronto soccorso e una mensa ritrovo per gli operai, con relativo spogliatoio. All'esterno della s. devono poi essere opportunamente sistemati il piazzale di arrivo dei tronchi e il piazzale di deposito dei segati prodotti.
segnatoio
La punta sporgente di un graffietto, costituita in genere da un chiodo appuntito: a volte può essere una piccola lama, come nel graffietto per tagliare.
segone
Sega di grande dimensione per lavori di abbattimento e depezzamento alberi, munito di due manichi di estremità. Il tipo più diffuso in Italia ha il bordo anteriore dentato al quanto convesso (o a pancia) con dentatura a triangoli isosceli, intervallati o non, oppure all'americana, e cioè con un dente piallante intercalato ogni 2 o 4 denti taglianti (a seconda che deve servire per legno duro o tenero).
select & better
Indicazione commerciale usata in Malesia e Borneo per indicare una categoria di segati corrispondente all’incirca alla prima qualità del commercio europeo e al F.a.S. dell’Africa Occidentale.
selected
Termine inglese col quale nel commercio internazionale dei legnami si indicano le qualità migliori, od anche, più specificatamente per le latifoglie, una determinata scelta.
selva
Voce usata in Toscana, assai più raramente nelle altre regioni, per indicare un bosco di notevole estensione: particolarmente poi un castagneto da frutto.
selvicoltura
Scienza che si occupa della coltura razionale delle foreste e che abbraccia quindi un campo scientifico non soltanto vastissimo di per sè, ma necessariamente collegato a molte altre discipline, quali la botanica, l'assestamento, l'ecologia, la tecnologia forestale, la pedologia, la patologia, e la zoologia forestale, l'economia, il diritto, ecc. La s. si occupa specificatamente dei seguenti argomenti principali: interdipendenza tra foresta ed ambiente, evoluzione della foresta sia dovuta a pure cause naturali sia dovuta all'azione antropica, governo e trattamento dei boschi, operazioni colturali, rinnovazione artificiale, coltura dei vivai, esecuzione dei rimboschimenti, caratteri colturali, comportamento ed esigenze delle singole specie forestali. Per gli studi e le ricerche nel settore della selvicoltura oltre alla omonima Cattedra ed Istituto presso la Facoltà Agrario Forestale dell'Università di Firenze, alla Cattedra di Selvicoltura presso la Facoltà Agraria di Padova, e ai Corsi tenuti presso le altre Facoltà di Agraria, esiste in Firenze una Stazione Sperimentale di Selvicoltura creata nel 1922. Il suo primo Direttore è stato il Prof. Aldo Pavari, che nel periodo 1922-1960 ha impresso a detta Stazione un moderno indirizzo intonato alla risoluzione dei molti problemi peculiari dell'ambiente italiano e mediterraneo.
semenzaio
Parte del vivaio nel quale si fanno nascere da seme le piantine che successivamente verranno messe direttamente a dimora oppure trapiantate in stazioni intermedie quali il piantonaio e la nestaiola. Il terreno deve essere di medio impasto, accuratamente lavorato, lautamente concimato a base soprattutto di stallatico, possibilmente permeabile. Nel caso di s. forestali il terreno non deve essere troppo fertile, altrimenti l'apparato radicale assume una conformazione (superficiale e poco sviluppata) poco adatta a superare la crisi del trapianto in suolo meno fertile, soprattutto se le piantine passano direttamente dal s. a dimora.
semenzale
Termine usato in agraria ed in selvicoltura per indicare il primo stadio della piantina nata da seme.
semicingolo
Dispositivo che si applica a due ruote laterali di un veicolo (e perciò ad assi paralleli e giacenti in uno stesso piano) per aumentarne l'aderenza: consta di un anello a elementi snodati, ricoprenti completamente il perimetro gommato delle ruote e da esse trascinato in moto: ogni elemento ha dei risalti, o quanto meno una forma tale da penetrare nel suolo, nella neve, ecc. I semicingoli non possono certo assicurare l'aderenza quale è fornita dai veri e propri cingoli, ma presentano, d'altra parte, il vantaggio di consentire l'uso di trattrici gommate anche in condizioni di difficile esercizio (fango, neve).
sempreverdi (piante)
Piante a foglie persistenti, come il leccio, l'olivo, il bosso, gli abeti, i ginepri, ecc.
sergente
Attrezzo da falegname per serrare pezzi di legno durante la presa degli incollaggi effettuati sulle facce laterali. Consiste di una robusta asta avente un dente rilevato ad una estremità, ed altro dente mobile scorrevole lungo l'asta: tale dente mobile può però essere bloccato da un anello che sia datta in scanalature debitamente intervallate. Disposti i pezzi di legno sull'asta in guisa che le superfici di incollaggio siano disposte perpendicolarmente ad essa, si blocca il dente mobile appena al di là dei pezzi e se ne effettua la forzatura interponendo dei cunei di legno. Invece che di legno il s. può essere metallico e in tal caso il dente mobile viene sostituito da una vite che in definitiva trasforma l'attrezzo in una morsa.
serragiunti
Dispositivo atto a stringere due pezzi uno contro l'altro, con forza regolabile ottenuta, nella maggiorparte dei casi, mediante un meccanismo a vite o a camma.
serramenti o infissi
Strutture in legno o metallo formate da un telaio fissato al muro e da parti girevoli che in esso telaio si adattano perfettamente, destinate a chiudere le aperture di porte e finestre.
sesia (o egeria) apiforme (aegeria apifo
Ordine Lepidotteri; Famiglia Sesidi. Farfalla con apertura alare di 35-40 cm ali trasparenti con i margini, le frange e le nervature color ruggine; torace bruno con i margini anteriori e posteriori gialli; addome scuro con varie strisce trasversali gialle. Gli adulti, che hanno costumi crepuscolari, compaiono da maggio a luglio e le femmine depongono le uova (un migliaio) isolate o a piccoli gruppi, alla base dei tronchi. Le larve scavano gallerie sotto la corteccia, nutrendosi di legno e si trasformano in crisalidi nella primavera del terzo anno solare dalla nascita. La presenza della s. è resa evidente dagli accrescimenti ipertrofici esistenti in corrispondenza delle gallerie. La specie vive di preferenza sul pioppo, sul salice, sulla betulla, sul tiglio. La lotta si conduce come per il perdilegno.
sesia culiciforme
v. parantrene culiciforme.
sesia tabaniforme
v. parantrene tabaniforme .
sesidi o egeridi
Famiglia di Lepidotteri Eteroneuri di piccole o medie dimensioni, diurni o crepuscolari, rapidi volatori, che avendo perduto buona parte delle squame delle ali, presentano queste trasparenti ed assomigliano perciò vagamente agli Imenotteri. Cranio fornito di ocelli; spiritromba più o meno lunga palpi mascellari brevissimi; ali anteriori molto strette addome terminante spesso con un vistoso ciuffo di squamette allungate. Le larve subglabre biancastre, provviste di 5 paia di zampe addominali, xilofaghe, talvolta cecidogene, vivono nei tronchi, nei rami e nelle radici di varie piante agrarie e coltivate. Pupe semilibere, fornite di processi tegumentaliche facilitano i loro spostamenti e la parziale fuoriuscita delle gallerie larvali onde favorire lo sfarfallamento degli adulti. In Italia sono note una cinquantina di specie. Le più dannose sono la sesia apiforme, il parantrene tabaniforme ed il parantrene culiciforme.
sesto dedotto (metodo di cubatura del)
Metodo approssimato di cubatura degli assortimenti (travatura) a spigolo vivo e per i quali è tollerato dell'alburno agli spigoli. Secondo detto metodo, un pezzo (ritenuto cilindrico) di circonferenza C e lunghezza H, fornisce un trave a spigolo vivo, e con tolleranza di alburno, di volume: (1/4 • 5/6 • C)2 • H = (5/24 • C)2 • H Il rendimento di utilizzazione risulta di circa il 54 % del volume del tronco tondo.
sezione
La forma esatta di un pezzo quando è tagliato ad angolo retto rispetto alla sua lunghezza.
sfacciatura o sfaccio
Termini dei boscaioli delle Alpi Occidentali per indicare la specchiatura su cui viene apposta l'impronta del martello forestale sulle piante assegnate al taglio dall'Autorità Forestale.
sfibratura del legno
Operazione diretta a rompere i legami tra le cellule del legno onde ridurlo in una massa di fibre o almeno di piccoli fasci di fibre. La s. può essere effettuata meccanicamente premendo il legno contro una mola in rapida rotazione, mantenuta costantemente bagnata; o chimicamente con adatte soluzioni capaci di sciogliere o disgregare il cemento ligninico tra le fibre, o con metodi misti o altri procedimenti brevettati. Tra questi ultimi il procedimento Mason, col quale si sottopone il legno, ridotto in schegge minute, a vapor d'acqua a forte pressione in una sorta di autoclave che successivamente viene posta in comunicazione con l'ambiente esterno. Si verifica così una subitanea depressione, la quale provoca una specie di esplosione che disintegra il legno. Dalla s. d. l. si ottiene un materiale incoerente ma feltrabile che serve per la fabbricazione di carta e di pannelli di fibre.
sfogliatrice da legno
Per quanto tale denominazione possa applicarsi a qualsiasi macchina capace di ridurre un pezzo di legno in fogli sottili, essa è più particolarmente riservata alle macchine (dette anche con un brutto francesismo: dérouleuses) nelle quali il tronco è fatto girare sul suo asse a contatto con un coltello dotato di un movimento micrometrico di traslazione, cosicchè se ne origina un nastro largo quant'è la lunghezza dei tronco e più o meno lungo a seconda del diametro del tronco che viene quindi sfogliato secondo una spirale. È questa la macchina fondamentale per la fabbricazione dei compensati o degli oggetti fabbricati con sottili strati di legno come alcuni imballaggi, ceste, ecc.
sfogliatura del legno
Operazione diretta a ridurre tronchi o altri pezzi di legno in fogli: viene praticata con le sfogliatrici e le trance. I fogli che ne derivano costituiscono il punto di partenza della fabbricazione dei compensati oppure, trattandosi di legni fini, delle impiallacciature decorative: lo spessore di sfogliatura può variare tra qualche decimo di mm e i 6-7 mm normalmente è fra gli 11 e i 15/1O di mm per i fogli di legno corrente da compensato e fra i 4 e i 5/10 di mm per i tranciati da decorazione.
sfollamento o sfollo (taglio di)
Termine forestale col quale si indica il taglio e l'utilizzazione delle piante che in un dato soprassuolo boschivo di giovanissima età sono considerate soprannumerarie, e cioè eccedenti il numero che costituirebbe, all'età data e con le dimensioni raggiunte, la densità normale del bosco. Al taglio di s. si destinano in primo luogo le piante più scadenti deperite, cimate, onde gli individui che rimangono siano i più vigorosi e promettenti. Il taglio di s. è generalmente una operazione passiva dal punto di vista economico e viene spesso abbinato al taglio di ripulitura.
sfrido
Insieme delle perdite e dei cascami che si verificano durante la lavorazione necessaria per passare dai fusti grezzi degli alberi al prodotto legnoso finito.
sftwd.
Abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: softwoods. Detta dicitura, come è detta alla relativa voce, indica non legni teneri, ma legni di conifere.
sgamollatura
Operazione di scalvatura particolarmente diretta a ottenere piante a sgamollo e ad assicurare la costanza di tale governo.
sgamollo
Pianta sulla quale si pratica la scalvatura o taglio dei rami in modo da favorire la rimessa di fronde dalle inserzioni dei rami stessi sul fusto. Un insieme di più sg. forma il cosiddetto ceduo a sgamollo.
sgarrettatura
Taglio al piede di giovani piantine di latifoglie messe a dimora, allo scopo di meglio equilibrare la parte aerea alle radici, dopo il taglio queste ultime si rinforzano mentre dal colletto escono le nuove rimesse. La s. può altresì praticarsi prima che la piantina venga trapiantata: sarà così da porre a dimora la sola radice. Alcuni usano il termine per indicare anche la prima ceduazione di un bosco che si vuol governare a ceduo su ceppaia.
sgorbia
Sorta di scalpello per legno, il cui tagliente è a sezione più o meno curva.
shingle
Termine inglese per scandola o tavoletta sottile.
sicurezza (carico di) o (grado di)
Nel calcolare una struttura sollecitata da una data forza le dimensioni vengono stabilite in relazione ad un'aliquota (inferiore ad 1) del carico unitario di rottura per il materiale adoperato; tale aliquota viene detta carico di s. ed il rapporto tra carico di rottura e carico di sicurezza prende il nome di grado o coefficiente di sicurezza.
silografia
v. xilografia.
silologia
v. xilologia.
silometro
Ampio recipiente di forma per lo più cilindrica che serve per misurare il volume di pezzi di legno di forma irregolare: riempito il s. d'acqua fino all'orlo, si immerge il legno curando che resti sommerso; dal volume dell'acqua uscita può praticamente desumersi il volume del legno (prescindendo dal piccolo errore dovuto ad un certo assorbimento d'acqua da parte del legno).
siloteca
v. xiloteca.
silver grain
Denominazione inglese di quella particolare figura (v.) del legno che è fornita, nelle sezioni radiali, dalla presenza di grosse specchiature (v.).
sirice o vespa del legno
Sirex gigas L. Insetto dell'Ordine degli Imenotteri, Famiglia dei Siricidi dall'apparenza di una grossa vespa (lungh. da 20 a 45 mm). Corpo allungato bruno, ad addome cilindrico, testa e torace neri, ali trasparenti giallastre, la femmina è dotata di un lungo e robusto ovopositore a trivella che le consente di porre le uova in profondità nel legno. La larva che giunge sino a 30 mm di lunghezza vive due anni scavando una galleria sinuosa: l'adulto fuoriesce all'inizio dell'estate e subito hanno luogo l'accoppiamento e la deposizione delle uova Da noi sono particolarmente attaccati gli abeti bianchi: è raro che l'insetto deponga le uova su alberi vegeti, ma viceversa preferisce materiale abbattuto o in deposito. I danni possono essere notevoli.
siricidi o uroceridi
Famiglia di Imenotteri Sinfiti comprendente insetti di medie e grandi dimensioni, allungati, subcilindrici, leggermente depressi, forniti di lunghe antenne, col pronoto profondamente incavato posteriormente e con addome munito di un lungo e stretto ovopositore. Le larve sono xilofaghe, lunghe, subcilindriche con zampe toraciche ridotte a mammelloni allungati, piegati medialmente. Le specie più importanti sono il Sirexgigas L. (sirice o vespa del legno) ed il Sirex juvencus L.
slitta da esbosco
Slitta adoperata per l'esbosco dei tronchi legnosi su terreno naturale, su pista o su neve. Elemento fondamentale della slitta da tronchi è il sistema di fissazione del materiale legnoso, ottenuto per lo più con catene e tenditori. Se il materiale non è sostenuto completamente dalla slitta, ma è soltanto la parte anteriore che vi trova appoggio, si parla più propriamente di semislitta: in tal caso i tronchi sono a contatto con il terreno nella parte posteriore e provocano pertanto solchi e danni non trascurabili alla pista, subendo essi stessi un notevole deterioramento.
slumacature
Termine volgare per indicare le tracce lasciate dalle lumache sul loro passaggio. In senso figurato si adopera la stessa voce nella pratica artigiana del legno per indicare le specchiature (v.) date dai raggi midollari nelle sezioni subradiali, particolarmente dei legni di quercia.
slupatura
A rigore dovrebbe intendersi la sola asportazione del legno cariato dell'olivo (lupa), mail termine viene generalizzato a tutte le piante. È opportuno che essa sia seguita dalla disinfezione del legno sano, messo allo scoperto, con una soluzione di solfato ferroso.
smacchio
v. esbosco.
smerigliatrice o levigatrice o lisciatri
Macchina per ottenere sopra un pezzo di legno una superficie perfettamente liscia e levigata. Le s. sono di due tipi: a disco se il pezzo è sottoposto all'azione di un disco, fissato all'estremità di un albero in rapida rotazione e sulla cui superficie è fissata della carta vetro a nastro se la carta vetrata, fissata su una robusta tela, forma un anello in traslazione per mezzo di due pulegge di estremità (di cui una motrice). Gli oggetti piccoli si possono appoggiare sul ramo superiore dell'anello, mentre per lisciare superfici piane piuttosto ampie si ricorre al ramo inferiore opportunamente fatto strisciare sul pezzo.
smezzola
Termine del commercio del legname per indicare un segato a sezione rettangolare, con una dimensione doppia dell'altra: da 8 x 16 cm a 10 x 20 cm, lunghezza da 4 a 6 m.
smussatura o smusso
Parte mancante sullo spigolo di un assortimento legnoso che teoricamente dovrebbe avere sezione rettangolare. Lo s. è dovuto al fatto che si cerca di sfruttare al massimo la sezione del tronco: se infatti tutti i pezzi dovessero essere a spigolo vivo la perdita sarebbe assai più elevata perché in una data sezione si potrebbero iscrivere soltanto pezzi assai più piccoli di quelli smussati.
smusso
La parte inclinata di una costa.
snd.
Abbreviazione usata nel commercio internazionale del legname in luogo del termine inglese sound = sano.
sobbollito (legno)
Legno nel quale è in atto un attacco di funghi che ha già causato alterazioni, evidenti di colore e modificazioni non trascurabili delle caratteristiche fisiche e meccaniche. Il termine è particolarmente applicato al legno di faggio.
soft rot
Denominazione inglese del marciume molle.
solagna
Dicesi di traversina ferroviaria ricavata da un tronchetto di piccolo diametro, tale cioè da non consentire di ottenerne due. Le traversine s. sono poco pregiate perché contengono la zona del midollo.
solagno
Pianta di castagno proveniente da seme, di giovane età.
soprassuolo arboreo
Piante legnose (siano esse ad alto fusto che cedue) radicate in un appezzamento e che ne costituiscono la dotazione.
soprassuolo boschivo
Insieme delle piante legnose di un dato bosco:distinguesi in s. b. principale e s. b. secondario a seconda che si considerano le piante d'alto fusto o comunque tali da fornire un reddito periodico notevole, oppure quelle di modesto sviluppo che vengono sfruttate soltanto occasionalmente
sostacchina
Fusto sottile, parzialmente squadrato, per impalcature. Sostegno agricolo.
sostra
Rivendita di legna, carbone e calce.
sostraio
Rivenditore di legna, carbone e calce.
sottobosco
Insieme degli strati di vegetazione sottostanti al soprassuolo boschivo principale: comprende arbusti, frutici e suffrutici, felci, piante volubili, erbe. Il s. ha una funzione tutt'altro che disprezzabile nell'equilibrio biologico generale della foresta, nella conservazione dell'umidità e nell'attivamento della circolazione idrica del suolo, nella difesa del terreno vegetale d'altro canto però costituisce spesso un ostacolo alla razionale coltura boschiva. Infatti la concorrenza radicale degli elementi del s. si fa sentire sulla rinnovazione per seme, almeno sino a che le radici delle specie pregiate non sono penetrate a profondità maggiore, l'ombra nuoce al normale sviluppo delle piante eliofilee alla rimessa di vigorosi polloni cedui mentre poi spini, rovi e felci costituiscono grave pericolo per gli incendi boschivi. Per quanto dal s. non si possa ricavare una apprezzabile produzione legnosa, esso può tuttavia presentare un certo interesse per la raccolta di prodotti secondari quale lettiera (felci) e frutti (more, lamponi, mirtilli, fragole).
sottocavallo o sottoposto (albero)
Termine dei boscaioli dell'Appennino centro-meridionale per indicare un albero, che, per la sua particolare posizione rispetto ad un altro albero da abbattere, sarà dalla caduta di questo irremissibilmente danneggiato. Lo schianto o il deterioramento dei s. rientrano nei danni da abbattimento, ma il forestale deve invigilare affinchè essi siano ridotti al minimo. A tal fine si dovrà pretendere dagli operai che venga posta ogni cura nel determinare la direzione di caduta e nell'eseguire un abbattimento razionale.
sottomisure
Termine dell'industria del legno per indicare:tavole sottomisura, tavole di larghezza compresa tra 8 e 15 cm (inclusi); tronchi di sottomisura, tronchi con diametro compreso tra 10 e 19 cm (inclusi).
sottopelle
Tavola non refilata ottenuta nella parte più laterale di un tronco (per rapporto alla direzione di segagione) e pertanto con due faccie di larghezza assai diversa. Partendo dall'esterno del tronco e andando verso il midollo la tavola sottopelle segue lo sciàvero.
sottoposto (albero)
v. sottocavallo.
sottotelaio
Le traverse montate nella parte inferiore di una sedia o di un tavolo per aumentarne la robustezza.
souche
Termine francese per indicare la ceppaia.
sovrainnesto
v. innesto.
spaccatrice
Macchina in uso negli stabilimenti da cellulosa o pasta legno e nei depositi di legna da ardere, destinata a fendere per il lungo tronchetti di modesta lunghezza. Si tratta di un braccio metallico imperniato in un suo punto intermedio: ad una estremità vi è un robusto cuneo che è comandato da un accoppiamento biella manovella collegato all'altra estremità. In altro tipo – fisso – una trasmissione a catena metallica dotata di risalti obbliga i tronchetti a percorrere un condotto in un certo punto del quale vi è un cuneo fisso che provoca la fenditura.
spalatrella
Particolare assortimento legnoso proveniente dai cedui di castagno della Campania:si tratta di un pollone sramato e scortecciato, avente verso la base diametro di 10-12 cm e altezza di 4 a 8 m; viene impiegato per rustiche impalcature di sostegno per gli agrumi.
spalcatura
Potatura estesa ai palchi inferiori della chioma di un albero. Tale operazione è importante per equilibrare la chioma dei fruttiferi, nonché, in selvicoltura, per dare aria e luce alle piante di bosco cresciute troppo fitte, e per le quali non è ancora d'altra parte conveniente dal lato economico un vero e proprio taglio di sfollo onde diminuirne la densità.
spalla
Un arresto fisso o regolabile contro cui poggiare o far scorrere il pezzo.
spalla a registro
Una spalla regolabile, in genere con viti o con fermi.
spalla di un tenone
La superficie della testa perpendicolare e prossima al tenone.
spaltgatter
Termine tedesco col quale si indica talora un rifendino con lama dotata di moto alternativo.
spanplatte
Termine tedesco per pannello di particelle.
spaulding (log scale)
v. log.
specchiatura
Voce della pratica forestale per indicare un taglio fatto con l'accetta nella corteccia e nella parte periferica di un tronco di legno per ricavare una superfice piana su cui poter apporre l'impronta del martello forestale (v.) ed eventualmente altri segni. Nella tecnologia del legno si indica con s. il disegno lucente dato nelle sezioni radiali (cioè fatte con segagione passante per l'asse del fusto) dai raggi midollari: le s. possono conferire un notevole pregio al legname, specialmente se esso è destinato a lavori fini, come mobilio rivestimenti. Tra le specie legnose nostrane dànno legname specchiato le querce, le quali hanno raggi midollari particolarmente cospicui il faggio e il platano.
specie
Raggruppamento di individui che in tutti i caratteri essenzialmente apparenti all'osservatore concordano fra loro e con i loro discendenti. Nell'ambito della stessa s. si possono differenziare varietà (entità di ordine morfologico) o razze (entità di ordine ecologico o biologico).
spessore
La misura di un pezzo in sezione tra le due facce.
spessori
Pezzi di metallo o, in certi casi, di legno, usati per distanziare un pezzo da una battuta o da una spalla.
spina
Un cilindretto di legno forzato in un foro, con le fibre orientate perpendicolarmente a quelle del pezzo in cui viene inserito.
spinatura
Unione realizzata mediante spine.
spirito di legno o alcool metilico
Ottenuto come prodotto secondario della distillazione secca del legno o per sintesi. E un liquido incolore velenoso, misciibile, con acqua. Serve a vari scopi industriali: ne è vietato l'uso per la fabbricazione dei liquori.
spoglia (angolo di)
Nei denti di una lama da sega l'angolo di s.è quello che il bordo posteriore (di spoglia) del dente fa con la direzione di spostamento della lama.
spollonatura
Soppressione dei polloni (o succhioni) che spesso si originano alla base delle piante legnose latifoglie, ed in particolar modo dei fruttiferi. La s. è una operazione utile destinata a far sì che le sostanze nutritizie assorbite dalle radici siano tutte convogliate verso la parte produttiva della pianta.
spondiruola
Utensile per la lavorazione del legno, costituito come una pialla, ma di minima larghezza (2-3 cm) e con ferro largo quanto la suola, atto perciò a piallare sino presso gli spigoli dei pezzi concavi.
squadra
Attrezzo da falegname per segnare angoli, costituito da due regoli formanti angolo. Uno dei regoli, detto suola, ha maggiore spessore dell'altro, rispetto al quale sporge da ambe le parti per potere servire quale guida di accompagno lungo uno spigolo del pezzo in lavorazione. La s. fissa ha i due regoli ad angolo retto tra loro, mentre nella falsa s. i due regoll sono articolati e possono per mezzo di un serraggio venire fissati con qualsiasi apertura.
squadrare
Tagliare e piallare le coste di un pezzo in modo da portarle a squadro rispetto alle facce.
squadratura dei tronchi
Operazione (che può essere compiuta siacon l'accetta che con la sega) mediante la quale si trasforma un tronco tondo in una trave a spigoli parzialmente smussati.
squadrino
Boscaiolo addetto allasquadratura dei tronchi anzi, in alcune zone (Alto Adige) lo s. è esclusivamente addetto alla preparazione con l'accetta delle travi uso Trieste sui piazzali di cantiere.sì amatura. Operazione con la quale si priva un albero della ramaglia: è una delle fasi di allestimento dei tronchi abbattuti.
square foot o piede quadrato
Unità inglese di misura per le superfici, che vale 0,0929 m2.
stagionatura
Operazione consistente nell'asportazione dell'acqua e di quasi tutta l'umidità contenuta nelle cellule del legno (essiccazione), seguita da un periodo più o meno lungo di riposo per l'assestamento dimensionale.
stagionatura all'aria
v. stagionatura.
stagionatura del legname
Essiccazione del legname dallo stato fresco allo stato di equilibrio igrometrico con l'ambiente. Se tale essiccazione è ottenuta con semplice esposizione all'aria la s. dicesi naturale se invece si fa ricorso ad essiccatoi dicesi artificiale e, naturalmente, richiede assai minor tempo di quella naturale.La dicitura del commercio: legno stagionato all'aria indica che il legno in questione è nello stato di equilibrio igrometrico con l'aria ambiente, ma prescinde del tutto sul come si è pervenuti a tale equilibrio, e cioè se il legno è stato essiccato all'aria libera o in essiccatoio.
stagione silvana
Anno convenzionale iniziantesi con la primavera (e terminante quindi con l'inverno) durante il quale si considera che avvenga il ciclo vegetativo forestale. L'Istituto Centrale di Statistica fa decorrere la s.s. dal 1°aprile.
stallìa (di imbarco o di sbarco)
Tempo fissato per il caricamento o per lo scarico di una data merce su o da nave. Se la nave è trattenuta al di là del termine convenuto, il tempo eccedente la stallìa dicesi controstallìa. In qualche caso viene accordato un ulteriore prolungamento detto sovrastallìa, compensato da indennità ancora maggiore di quella spettante alla controstallia.
standard
Unità di misura del commercio del legname segato, adoperata essenzialmente dai Paesi anglosassoni e dai loro fornitori, corrispondente a m3 4,672.
standard & better
Indicazione commerciale usata in Malesia e Borneo per indicare una categoria di segati corrispondente all’incirca alla seconda qualità del commercio europeo e al C. & S. dell’Africa Occidentale.
standard grades
Denominazione inglese del commercio dei legnami per indicare le scelte o qualità del legname. Ad es. le s. g. relative ai legnami della Malesia sono (in ordine decrescente): Prime, Select Standard, Sound, Serviceable.
stangame
Assieme di tronchi tondi con lunghezza da 4 m in avanti, diametro in punta non inferiore a 5 cm e ad 1 m dalla base non più piccolo di 10 cm.
starkplatte
Termine tedesco per paneforte.
Stazione Sperimentale del Sughero
v. sughero.
Stazione Sperimentale di Selvicoltura
v. selvicoltura.
Stazione Sperimentale per la Cellulosa e
v. cellulosa.
stds
Abbreviazione di standards, plurale di standard.
stecca di misurazione per tavolame
Stecca in legno dotata di un risalto ad una estremità e graduata in cm in modo da rispondere alle consuetudini locali di misurazione Se la graduazione parte dal risalto leggendo i cm dell'ultima graduazione che sta nella tavola si avrà la misurazione a cm pieno, o per difetto; se viceversa l'1 è segnato mezzo cm dopo il risalto leggendo i cm dell'ultima graduazione che sta nella tavola si avrà la misurazione a cm dimezzato, nella quale in sostanza la misura è arrotondata al cm più vicino.
stellatura o zampa di gallina
Termini usati per indicare le fessurazioni che alle testate dei tronchi abbattuti si presentano con irradiamento dal centro verso la periferia.
sterzatura
Termine vago ed improprio col quale viene talora indicata l'utilizzazione di un certo numero di piante in un soprassuolo boschivo.
sterzo (ceduo a)
v. bosco ceduo.
stilpnozia o bombice del salice
Insetto dell'Ordine dei Lepidotteri, Famiglia dei Limantridi. Farfalla di circa 4 cm di apertura alare, con dorso nero e fianchi grigi; giunge sino a 40 mm di lunghezza passa l'inverno nelle screpolature della corteccia e si incrisalida in giugno in un riparo formato da più foglie riunite da fili di bava sericea. Le uova sono deposte a gruppi sotto le foglie o i rametti; le larve si nutrono di foglie e giovani getti producendo danni assai gravi alle piantagioni di pioppi, oltre che alla vegetazione spontanea di Salicacee. Per la lotta si consiglia l'impiego di polverizzazioni di D.D.T. o altri insetticidi di provata efficacia.
stiria (tavolame di)
Specificazione attribuita a tavolame di abete importato dall'Austria quando esso è esclusivamente o con assoluta prevalenza costituito da abete bianco.
stollo
Voce toscana per indicare una pertica lunga non meno di 8 m,con diametro medio minimo di 20 cm: è generalmente ottenuta da matricine di cerro, olmo o leccio, e serve quale asse verticale attorno al quale si ammucchia e si comprime la paglia per formare il pagliaio.
strada boschiva o forestale
Strada destinata ad accedere in foresta e a consentire l'esbosco dei prodotti legnosi. Differisce per lo più dalle strade normali per avere meno esigenze, nel senso, per esempio, che per la modesta velocità ammissibile, si possono tollerare curve di piccolo raggio e pendenze superiori al normale.
strada della sega
Affinché la lama dentata di una sega possa continuare liberamente il suo moto relativo al pezzo di legno da dividere, occorre che essa apra un solco leggermente più ampio dello spessore della lama stessa. Per ottenere tale solco, detto strada della sega, si può procedere in due modi, e cioè con l'allicciatura che consiste nel deviare alternativamente la punta dei denti verso destra o verso sinistra e la ricalcatura che provoca invece uno schiacciamento e un allargamento regolare delle punte di tutti i denti. La s. d. s. si tiene generalmente inferiore al doppio dello spessore della lama.
stradatura
Vedi "allicciatura".
strato
Un singolo e sottile foglio di piallaccio. Più strati sovrapposti in numero dispari e con le fibre alternate a 90 gradi costituiscono il multistrato; tre soli strati costituiscono il tristrato o compensato.
strettoio
Vedi "serragiunti".
string measure (misurazione alla cordell
Misurazione del legname usata dalle dogane inglesi e consistente nel fare il quadrato del quarto della circonferenza media (in pollici) del tronco, moltiplicare il risultato per la lunghezza in piedi interi del tronco stesso e dividere il prodotto per 113. Il risultato fornisce in piedi cubi il volume effettivo del tronco.
stripe figure
v. ribbon figure.
strisce (taglio a)
v. trattamento boschivo.
stròbilo
v. cono.
stufa di essiccazione
Apparecchiatura di laboratorio per l'essiccazione di pezzi di legno o di altri materiali. Consta di una camera più o meno grande, a chiusura ermetica e con perfetto isolamento termico delle pareti, nella quale con dispositivi elettrici può ottenersi una data temperatura unitamente a ricambio d'aria regolato da appositi diaframmi. Il punto delicato delle s. da e. risiede nella regolazione automatica della temperatura, giacchè uno scarto anche di pochi gradi può portare a seri inconvenienti: così per portare il legno a umidità nulla bisogna ottenere i 100-103° C senza superare i 105°, temperatura alla quale cominciano dei fenomeni di distillazione.
subbìa
Pezzo di faggio spaccato seguendo i raggi midollari, successivamente riquadrato coll'ascia.
suberificazione
Fenomeno per il quale la membrana cellulosica si combina con la suberina per dare il sughero.
suberina
Composto naturale di struttura non ancora ben definita,contenente però certamente acidi grassi, cere, tannini, e altre sostanze.
suberosi
Suberificazione di gruppi isolati di cellule che induce, su foglie, frutti, tuberi, ecc., la formazione di verruche più o meno estese. E dovuta a cause fisiologiche e particolarmente a disfunzioni nel fenomeno di traspirazione.
subgrade
Termine usato nel mercato dei legnami dell'Africa tropicale Occidentale per indicare toppi freschi di taglio con forma scadente o inconsueta, per es. con sezione trasversale ovale, con percentuale di contrafforti o cordonature più elevata di quanto non consentirebbe la qualifica f.a.q. (v.); in più i toppi possono essere non diritti. In altre parole il difetto principale è quello della forma mentre la qualifica generalmente comprende itoppi da sega. Varie autorità preferiscono ed usano il termine sawlogs = qualità da sega, piuttosto di subgrade
successivi (tagli)
v. trattamento boschivo.
succhi
Liquidi presenti in quantità più o meno grande nei vari organi vegetali. Possono essere acquosi, gommosi, oleosi, ecc., e contengono idrati di carbonio, albuminoidi, acidi, alcaloidi, ecc.
succhiello
Utensile per praticare fori nel legno, costituito da una asta di acciaio con punta continuante con un rilievo affilato avvolto ad elicoide attorno all'asta stessa. Dall'estremità opposta alla punta il s. porta un manico per imprimere il movimento di rotazione ed esercitare così la pressione necessaria per far penetrare la punta e recidere le fibre del legno.Per legni molto duri l'asta termina con punta cosiddetta a mecchia (v. punta), mentre il moto è assicurato da una menarola.
succhiello di pressler
Succhiello ad asta cava e dotata di bordo di estremità tagliente, atto a estrarre dal legno un cilindretto di pochi mm di diametro. E' di impiego frequente per determinare numero ed ampiezza degli anelli di incremento sulle piante in piedi.
succhio (in)
Dicesi che una pianta è in s. quando per essere alla ripresa della vegetazione si verifica in essa una forte attività di circolazione della linfa.
succhione
Pollone di carattere accessorio che si forma alla base di una pianta e che non riveste alcuna utilità ma che anzi è dannoso perchè sottrae nutrimento al fusto principale. Si verifica di frequente con l'olivo, vari altri fruttiferi e con i pioppi.
succisione
Termine forestale per indicare il taglio dei monconi lasciati sulle ceppaie di un bosco ceduo durante una utilizzazione male seguita. Colla s. occorre creare una superficie di taglio liscia, raso a terra ed interessante soli tessuti viventi. Pianta perenne con fusto lignificato solo alla base e mancante di vere gemme. Ad ogni periodo vegetativo l'apparato sotterraneo riforma ex novo tutta la parte aerea che al principio dell'inverno dissecca.
sughero
In botanica intendesi per s. o fellema un tessuto tegumentale secondario che sostituisce l'epidermide lacerata dall'accrescimento, e che è prodotto da un meristema secondario detto fellogeno.In merceologia intendesi per s. la scorza della sughera cioè dell'unica specie per la quale la produzione del s. risulti di vero interesse commerciale. Il prelevamento del s. può essere effettuato periodicamente senza che la pianta abbia a soffrirne, purchè col distacco della corteccia si preservi indenne la mammina, ossia il fellogeno generatore. Il s. che si stacca per la prima volta (s. maschio o sugherone) viene tolto con l'operazione detta demaschiatura quando la circonferenza misurata soprascorza è di almeno 60 cm; esso è grigiastro, grossolano, fortemente screpolato e poco elastico. Il s. (s. gentile, s. di coltivazione, s. femmina), che si stacca con le raccolte successive ogni 9-12 anni, è morbido, compatto ed elastico. Il s. è formato da cellule prismatiche omogenee, senza vasi interclusi, ma con lenticelle decorrenti in senso radiale: il peso spec. apparente grezzo varia da 0,20 a 0,27 al netto della crosta e dopo bollitura da 0,10 a 0,22. Le principali doti del s. sono l'impermeabilità, l'isolamento termico ed acustico l'elasticità. Il s. serve per turaccioli galleggianti, sottosuole, cappelli, granulati e polveri da usare direttamente o dopo agglomerazione in pannelli o altri manufatti nonché per l'estrazione di alcune sostanze chimiche. Per la produzione qui può accennarsi che la produzione per pianta varia entro limiti assai estesi (da 15 a 75 kg) i quali dipendono non soltanto dall'età (e pertanto dallo spessore) delle plancema anche dall'altezza di decortica la quale, per essere razionale non dovrebbe superare 2,5 volte ii perimetro del fusto. Per meglio studiare tutti i problemi tecnici ed economici inerenti alla coltura e all'utilizzazione del sughero, è stata creata in Sardegna (a Tempio Pausania) una Stazione Sperimentale del Sughero.
sughero di riproduzione o sughero gentil
Sughero riprodottosi dopo l'asportazione del sugherone per effetto della normale attività della pianta.
sughero fiammato
Sughero danneggiato dal fuoco o sull'albero o in catasta.
sughero granulato
Prodotto ottenuto mediante triturazione o macinazione del sughero.
sughero granulato espanso
Sughero granulato, espanso mediante trattamenti termici, e vagliato.
sughero in croste
Cascami provenienti dall'asportazione mediante taglio di ciò che viene detta la schiena del sughero. Le c. sono pertanto costituite da detta schiena con aderente un esiguo spessore di tessutl suberosi.
sughero raschiato, sughero scrostato
Sughero nel quale la totalità della schiena è stata asportata rispettivamente mediante raschiatura oppure mediante taglio.
suola
La parte inferiore piana di numerosi attrezzi, ad esempio della pialla o del seghetto alternativo, che mantiene l'attrezzo in posizione verticale e ne permette il movimento per slittamento lungo la superficie di lavorazione.
supporto
Qualunque cosa aiuti una struttura a resistere al carico.
supporto a filo
Un supporto per ripiani di scaffalature costituito da un filo metallico rigido opportunamente piegato, che viene incastrato tra i fianchi della carcassa e le coste del ripiano.
supporto a T
Supporto mobile presente sul tornio per legno, che permette di appoggiare l'utensile durante la lavorazione.
supporto centrale
Termine usato per designare il pezzo verticale che sostiene al centro e posteriormente una coppia di cassetti.
supporto estraibile
Un braccio orizzontale che scorre fuori dai fianchi del mobile e sostiene un'anta a ribalta.
surbille
Termine francese per indicare il toppo immediatamente sopra quello di base.
surface terrière
Indicazione francese per area basimetrica.
surform
Nome commerciale di una serie di pialle a raspa.
svasatura
Apertura conica praticata nella parte esterna del foro di una vite, in cui trova posto la testa della vite stessa.
svente
Termine dialettale, ma largamente usato per indicare le fenditure che suIle tavole si presentano inclinate rispetto all'asse del pezzo. Esse derivano da fibratura elicoidale del tronco originario e costituiscono un grave difetto.Le tavole che ne sono affette sono talvolta dette a pèttine, oppure sventate.
svergolatura
Un difetto, dovuto in genere ad errori di stagionatura o di immagazzinamento, consistente nel fatto che una tavola è torta intorno al proprio asse principale.
svettatura (sezione di) o svettamento (s
Sezione alla quale viene praticata la svettatura.
svettatura o svettamento
Soppressione della cima di un albero (in vista p. es. di ridurlo a capitozza) od ell'estremità di un ramo allo scopo di meglio equilibrare la chioma.
sylva
Misura convenzionale del legname dei fusti in piedi, adoperata nei lavori assestatori in Francia e Svizzera, data da tavole convenzionali di cubatura, ad una sola entrata, compilate con metodo statistico. 1 sv equivale a circa 1 m3 (di legname in piedi), ma la corrispondenza esatta varia da soprassuolo a soprassuolo e anche con l’andare del tempo.