Glossario L

Termine Definizione
Abbreviazione usata in Germania ed in Austria dai forestali e dai commercianti di legname per indicare il larice = Lärche.
lacca
Tale denominazione indica un gruppo di composti coloranti insolubili, in gran parte sinteticiche vengono fissati sopra supporti per lo più inorganici. Sono di colore vario e si trovano in commercio sotto forma di pasta, di cilindri o di polvere: servono per inchiostri da stampa, per parati,per la stampa di tessuti per vernici, per pittura, ecc. Neil'industria del legno il termine è stato esteso a vernici opache, smalti o pitture per finire mobili, giocattoli, ecc.
laccatura
Termine che nelle industrie del legno indica genericamente l'applicazione di lacche, vernici opache, smalti e simili per la finitura superficiale di lavori in legno.
ladino o nettarello
Denominazioni usate in qualche zona alpina per indicare una particolare scelta del tavolame di resinose. Si tratta di indicazioni non unificate e, comunque, di uso locale e limitato.
lama di sega
Lamina dentata di acciaio che con il suo moto relativo rispetto ad un pezzo di legno contro cui è premuta, compie l'azione di divisione detta più specificatamente segagione.
lambourde
Termine francese per indicare un segato a spigoli paralleli a sezione compresa tra 26x65mm e 45×105 mm, destinato a sostenere pavimenti a frise (parchetti).
lamella mediana
Membrana comune a due cellule contigue avente la funzione di cementarle fra di loro. È costituita essenzialmente di pectina (pectato di calcio) ma è pure assai ricca di lignina. È solubile nella miscela di Schulze (acido nitrico e clorato potassico) ma in natura ciò avviene ad opera di microorganismi (Clostridium butyricum Prazmowski, Bacillus Felsineus Carbone): su tale proprietà è basata la macerazione delle fibre tessili.
lamellare
v. "legno lamellare".
laminato
Legno massello o legno lavorato rivestito di laminato plastico. Viene utilizzato solitamente il truciolare o il multistrato per rivestirlo su una o due facce con un sottile foglio di resina melamminica, incollata per mezzo di colla a contatto. Questa operazione viene eseguita per dotare il pannello di una superficie estremamente resistente e dura su cui è possibile lavorare, scrivere o eseguire altre operazioni senza incidere la superficie del pannello stesso.

È robusto e si presta a numerosi impieghi come piani di tavoli o cucine, mobili vari, ripiani di libreria ecc.

Rispetto ad un asse di legno massello delle stesse dimensioni il pannello in lamellare offre una resistenza e una flessione decisamente superiori. Lo si può trovare facilmente nei centri di bricolage nelle varie dimensioni.

È possibile procedere ad una laminatura “casalinga” applicando sul foglio da rivestire e sulla faccia inferiore del laminato della colla a contatto; quindi si applica il laminato sul pannello e lo si preme fortemente.

Bisogna fare particolare attenzione durante questa operazione in quanto la colla a contatto non permette riposizionamenti per cui, quando il laminato viene appoggiato, deve trovarsi nella esatta posizione in cui deve essere fissato.
lana d'acciaio
Fili sottilissimi d'acciaio aggrovigliati insieme, usati per lisciare il legno o in alcune fasi dei trattamenti superficiali.
lana di bosco
Prodotto filamentoso che si può ottenere dalla macerazione degli aghi di pino silvestre e marittimo; un tempo veniva impiegata per riempimento di materassi e per rustici tessuti.
lana di ferro
Fili sottilissimi d'acciaio aggrovigliati insieme, usati per lisciare il legno o in alcune fasi dei trattamenti superficiali.
lana di legno
Piccoli trucioli sottili e lunghi ricavati dal legno tondo con adatte macchine a lama alternativa. La l. d. l. serve tale e quale per imballare oggetti fragili, oppure addizionata di cementanti, per fabbricare pannelli da costruzione, il cui pregio particolare è un buon isolamento acustico.
larghezza
La misura di un pezzo attraverso le fibre e perpendicolarmente alle coste.
larva
Stato post-embrionale dello sviluppo degli insetti quale si manifesta dopo la schiusura dell'uovo. Negli eterometaboli essa differisce dall'adulto essenzialmente per la statura minore, per la mancanza di ali e per la non maturità degli organi della riproduziorle. E' uno stato perfettamente attivo sia riguardo ai movimenti che all'assunzione del cibo e viene detto più propriamente neanide e talora prosopide (Berlese). Negli olometaboli la l. è assai diversa dall'adulto e se ne distinguono tre tipi principali. ciclopiformi, con la parte anteriore del corpo notevolmente allargata e quella posteriore molto gracile e terminante con vari processi allungati provvisti di spine o ramificati (Microimenotteri endofagi); eruciformi (a forma di bruco), allungate, subcilindriche con tegumento molle; hanno sei zampe toraciche ed un numero vario di zampe addominali, mancano di cerci (Lepidotteri, Imenotteri Tentredinidi, ecc ), campodeiformi allungate, più o meno depresse,con tegumento di solito assai inspessito; hanno sei zampe toraciche e due cerci (Coleotteri Adefagi, Neurotteri, Strepsitteri, ecc.).
lath o latte
Termini inglese e francese corrispondenti a tavoletta stretta e sottile.
latifoglie
Piante a foglia larga; con tale denominazione si indicano tutte le piante, a fusto legnoso non rientranti nelle aghifoglie, e pertanto pioppi, aceri, faggio, noce, quercie, castagno, salici, bagolaro, platani, ecc. I legni delle l . sono nelle statistiche internazionali indicati col termine di hardwoods anche se in realtà comprendono altresì legni teneri come i pioppi edi salici.
lattice
Emulsione eterogenea di acqua, resine, gomme, amido, alcaloidi, sostanze proteiche, enzimi,di colore biancastro, raramente arancione, secreto da un apposito tessuto detto latieifero, proprio di alcune famiglie vegetali (Euforbiacee, Urticacee, Apocinacee, Asclepiadee, Campanulacee Composite ecc.). E contenuta nei vasi laticiferi sotto una certa pressione e perciò essi hanno le pareti notevolmente ispessite. Si hanno laticiferi apociziali quando derivano dall'estendersi di poche cellule (galattociti) già presenti nell'embrione, e sono cioè costituiti da lunghissimi tubi (apocizi), forniti di plasma con molti nuclei, non anastomosati fra di loro, e laticiferi simplastici se derivano dalla fusione di più cellule parenchimatiche che originano un sistema di tubi comunicanti. La funzione dei laticiferi non è ancora completamente nota, ma si pensa debba ricollegarsi all'azione di trasporto degli elaborati e dell' acqua. Vari l. danno luogo ad importanti applicazionl industriali: tra di essi il più importante è il caucciù.
lb
v. libbra
legna
Termine che, anche senza la specificazione da fuoco o da carbone, serve ad indicare il legno destinato esclusivamente ad essere impiegato quale combustibile.
legna (o legno o legname) da pasta
Denominazione generica con la quale si indica il legno destinato alla fabbricazione della carta, più propriamente dovrebbe essere riservato al legno per la fabbricazione della pasta meccanica.
legname
Termine che, anche senza la specificazione da lavoro o da opera, serve ad indicare il legno destinato a lavorazioni meccaniche (segagione, spacco, ecc.), o a costruzioni (paleria, travi, ecc.) o a trasformazioni chimiche (cellulosa).La produzione italiana annua di legname da lavoro e da opera fornita dai veri e propri boschi risulta essere (secondo i dati dell'Istituto Centrale di Statistica per il periodo 1947-1962) la seguente legname da lavoro e da opera di resinose: 1.570.000 m3 legname da lavoro e da opera di latifoglie. 2.041.000 m3; ed in totale 3.611.000 m3. A tali cifre devesi aggiungere la produzione di l. degli alberi sparsi tra i coltivi, tra i quali forniscono un contingente particolarmente notevole i pioppi della Valle Padana: si tratta di almeno altri 2.000.000 m3 di latifoglie, coi quali si giunge ad una produzione totale di 5.600.000 m3. Tale disponlbllità non è sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale ed ogni anno si è costretti ad importare quantitativi sempre più notevoli di legname o prodotti derivati, come risulta dal presente prospetto (nel quale le cifre sono in tonnellate).
legnami da scambio
v. traversine ferroviarie.
legno
Da un punto di vista botanico per l. intendesi il tessuto vascolare, o adroma o xilema, delle piante dotate di un cormo (cioè di radici, fusto e foglie), con i tessuti che lo accompagnano.
legno argentato o legno bianco delle lat
v. legno di tensione.
legno compensato
Il compensato è il più importante fra i semilavorati di legno, usato specialmente nella produzione di mobili e di pannelli. È costituito da tre (più raramente cinque) fogli sottili di legno, incollati uno sull'altro, con le fibre disposte perpendicolarmente in modo da irrobustire l'insieme: a parità di spessore, il compensato è molto più resistente, e anche più flessibile, del legno naturale.

Il maggiore utilizzo è per spessori di 3 o 4 mm. In genere, per risparmiare sul costo, lo strato interno, di spessore maggiore, è di legno meno pregiato di quelli esterni, e anche di questi solo uno è di prima qualità e perfettamente levigato. Così, ad esempio, il compensato di faggio ha l'interno di abete, mentre il compensato di ebano ha quasi sempre solo uno strato esterno di ebano, mentre l'altro strato esterno e quello interno sono di abete colorato o tutt'al più di noce scuro.

Le fasi di lavorazione del compensato sono: la sfogliatura dei tronchi secondo una spirale, il taglio della lunga striscia sfogliata in fogli, l'essiccazione, l'incollaggio e la composizione dei pannelli, la presatura per l'incollaggio, la refilatura, la levigatura.
legno compresso
v. legno densificato.
legno cotto o sobbollito
Legno che per effetto di attacco fungino discretamente avanzato presenta evidenti alterazioni nella sua apparenza e nella sua struttura: così il l. di faggio sobbollito ha un colore assai più chiaro del normale, talora arriva a essere biancastro, con linee nere date dal micelio fungino, mentre il peso specifico è notevolmente inferiore ai valori consueti per la specie.
legno da pasta
v. legna da pasta.
legno da sfibratura
Denominazione generica con la quale si indica il legno la cui destinazione finale è la sfibratura e cioè che verrà destinato alla fabbricazione della pasta meccanica, o dei pannelli di fibre.
legno densificato o laminato o compresso
Legno che con procedimento di laminazione o di compressione è stato portato ad un peso specifico superiore a quello del legno non trattato: tale lavorazione è spesso abbinata ad una impregnazione con resine sintetiche al fine di rendere irreversibile la diminuzione dimensionale dalla quale consegue l'aumento del peso specifico.
legno di compressio
v. canastro.
legno di reazione
Legno che per essere stato soggetto – durante la vita dell'albero da cui proviene – a particolari sollecitazioni e stimoli (dovuti p. es. alla gravità od al vento) presenta delle anomalie di struttura delle cellule che lo formano. Tale denominazione è comprensiva delle altre due: legno di tensione e l. di compressione o canastro.
legno di risonanza
Denominazione attribuita nel commercio dei legnami al legno di abete rosso ad anelli molto sottili e presentanti minute introflessioni che si ripetono nella stessa direzione radiale per un certo numero di anelli Il nome deriva dal fatto che detto legno fornisce materiale ottimo per la cassa armonica degli strumenti musicali a corda, di cui esalta, per complessi fenomeni di diffusione e di riflessione, l'intensità sonora. Gli abeti che forniscono l. d. r. si trovano in gruppi o individui isolati delle foreste di alcune valli alpine, p. es. in Cadore (Somadida, Val Visdende), in Carnia ed in Trentino (Val di Fiemme), ove son chiamati noseler). Altre zone rinomate in Europa per l'abete di risonanza sono i Carpazi ed i Vosgi.
legno di tensione o bianco delle latifog
Denominazioni attribuite ad un legno in cui una sollecitazione di trazione (vento, chioma asimmetrica) ha originato una modificazione delle pareti cellulari per la quale esse sono ispessite da uno strato di cellulosa quasi pura. Il l. di t. è di color niveo, più pesante ed a maggior ritiro del legno normale: si lavora con grande difficoltà ed è soggetto a notevoli deformazioni con l'essiccazione.
legno dolce
Termine botanico che designa il legno con struttura cellulare larga, tipico delle conifere; tale legno può avere anche notevole durezza.
legno duro
Termine botanico che designa il legno con struttura cellulare stretta; non sempre a ciò corrisponde un'effettiva durezza.
legno lamellare
È costituito da listelli di legno massello incollati tra loro per formare pannelli di varie dimensioni e spessori. È robusto e si presta a numerosi impieghi come piani di tavoli o cucine, mobili vari, ripiani di libreria ecc.

In una lavorazione particolare il legno viene sottoposto ad una pressione superiore a quella richiesta per l'incollaggio con lo scopo di ottenerne una riduzione di volume ed un aumento del peso specifico. Viene chiamato legno lamellare densificato.

Rispetto a un “asse di legno massello” delle stesse dimensioni il pannello in lamellare offre una resistenza e una flessione decisamente superiori. Lo si può trovare facilmente nei centri di bricolage nelle varie dimensioni.
legno laminato
v. laminato.
legno lavorato
Legno che non è ottenuto per semplice taglio del tronco, ma ha subito alcune lavorazioni; sono legni lavorati il multistrato, il paniforte, il truciolare, ecc.
legno massello
Legno ottenuto per semplice taglio del tronco, senza altre lavorazioni.

Gli alberi, opportunamente tagliati con macchinari appositi, vengono portati in segherie in cui si affetta il tronco secondo alcuni schemi ben definiti. Quindi il legname ottenuto viene sottoposto a stagionatura, processo in cui si riduce il suo tasso di umidità a livelli accettabili per la lavorazione.

Il sistema di essiccazione naturale è il più seguito e consiste nel sistemare all'aperto le assi di legno dopo averle adeguatamente distanziate e protette da una copertura. Dopo un determinato periodo di tempo le assi sono pronte per essere lavorate; spesso però il livello di umidità raggiunto è ancora un po' elevato per il legname destinato agli interni che perciò deve essere trattato artificialmente.

È facile, infatti, che dopo aver acquistato in segheria alcune assi, averle riposte in cantina o in laboratorio si deformino e si distorcano per effetto del cambiamento dei livelli di umidità e di temperatura. Alcuni tipi di legno sono più sensibili di altri.

Tra i difetti che si possono riscontrare nelle tavole acquistate vi sono appunto un'eccessiva imbarcatura, i nodi e la presenza di sacche di resina. Vi sono legni più duri di altri; alcuni sono più adatti alla realizzazione di strutture per esterni, altri per l'intaglio, poi vi sono quelli economici e quelli più costosi.
legno migliorato
Legno che per effetto di particolari lavorazioni ha,avuto una modificazione favorevole delle caratteristiche normali: per es. del ritiro, della resistenza agli agenti distruttori, ecc.
legno moschettato
Dicesi di legno presentante sulle sezioni visibili numerosi fori circolari di piccolo diametro corrispondenti a gallerie scavate dalle larve di alcuni insetti, e particolarmente dei Lyctus. È un difetto frequente nell'alburno del legno di quercia ed in vari legni tropicali teneri.
legno rosso delle resinose
v. canastro.
legno sobbollito
v. legno cotto.
legno stabile
Legno che è stato sufficientemente stagionato in relazione all'ambiente in cui verrà installato, e che perciò non subirà sensibile ritiro o altre deformazioni.
legno temprato
Legno precompresso che è stato immerso in olio per renderlo resistente all'acqua.
legno torrefatto
v. carbone rosso.
lenticelle (del sughero)
Ammassi di cellule molto porose e ricche di spazi intercellulari atte a consentire il passaggio ai gas ed ai vapori.
levigatrice
v. smerigliatrice.
lfm
Abbreviazione usata in Germania e in Austria nel settore legnami per indicare metro corrente = laufende meter.
lg.
Abbreviazione usata in Germania e in Austria nel settore legnami per indicare lunghezza
lgth
Abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: lenght = lunghezza
liane
Denominazione comprensiva di tutte le piante sarmentose a fusto lungo e tanto sottile da doversi avvolgere a spirale su un tutore o aggrapparsi ad esso con radici avventizie o con organi vari (viticci, ventose, ecc.) per mantenersi eretto. Si tratta per lo più di piante megaterme, ma possono essere ascritti a questa categoria anche alcuni vegetali che vivono in Italia, come la vitalba, la vite selvatica, il caprifoglio, l'edera, ecc.
libbra
Unità di peso usata un tempo in vari paesi con diverse equivalenze in misura metrica. Attualmente è in vigore nei paesi di lingua inglese con il seguente valore di corrispondenza 1 lb = 0,454 kg.
libro o floema o leptoma
Porzione del fascio fibro vascolare costituita da tubi cribrosi con cellule annesse, parenchima del libro e fibre liberiane. Nel libro si trovano spesso dei vasi laticiferi o dei canali secretori. Si forma per attività del cambio ed esternamente ad esso venendo a costituire la parte principale e più interna della corteccia di una pianta.
licciarola
Vedi "pinza stradaseghe".
lignificazione
Modificazione della membrana cellulare di molti vegetali in virtù della quale la cellula perde parte della sua elasticità ed accresce la sua rigidità in funzione del particolare compito cui è devoluta. È conseguente alla penetrazione in essa della lignina. La cellula lignificata conserva la permeabilità per l'acqua e per le soluzioni.
lignina
Sostanza a struttura chimica non ancora nota con sicurezza che accompagna costantemente la cellulosa nei tessuti lignificati e dalla quale può essere separata idrolizzando la cellulosacon acido cloridrico concentrato a freddo oppure con la dissoluzione della 1. con alcali a caldo o per solforazione o per ossidazione parziale (cloro, clorato potassico, ecc.),e successiva riprecipitazione. Si pone in evidenza trattando il legno con fluoroglucina ed acido cloridrico si ottiene una colorazione rosso-violacea. Sostanza incrostante le membrane cellulari, ne riduce l'elasticità e la rigonfiabilità e ne aumenta la durezza. Contiene C in ragione del 63-67 %. Sottoposta a distillazione secca dà alcool metilico ed acido acetico; ha svariate applicazioni industriali: mangimi, sostanze plastiche, combustibili.
lignofol
Particolare tipo di legno migliorato costituito da sottilissimi fogli di legno di faggio, incollati alle resine sintetiche e compressi. Il peso specifico viene portato a 1,20-1,30.
lignostone
Particolare tipo di legno migliorato ottenuto con compressione, sulle tre direzioni anatomiche e ad elevata temperatura,di blocchetti di legno di faggio o di betulla. Il peso specifico viene portato a variare tra 1,05 e 1,35.
lima da falegname
v. raspa.
Limnoria (Limnoria terebransLeach)
Piccolo Crostaceo (4 mm dil unghezza) frequente nei mari settentrionali il quale attacca i legnami immersi partendo dalla superfice esterna e passando all'interno soltanto via via che è distrutta la periferia. Anche se ogni individuo non provoca di per sè una notevole distruzione, è il gran numero in cui si trovano le l. che spiega la gravità dei danni.Si può cercare di prevenire l'azione distruttiva delle l. trattando preventivamente i legni da immergere con impregnazione profondadi antisettici non facilmente dilavabili.
linfa
Liquido nutritivo delle piante. La soluzione dei sali minerali (proveniente dal suolo) penetrata per osmosi attraverso i peli radicali dicesi linfa grezza o ascendente in quanto prima di essere utilizzata per la nutrizione deve salire nelle foglie ove vengono elaborate le sostanze organiche; tale ascesa si effettua nel sistema vasale del legno ed è opera di numerosi fattori quali la spinta radicale, la forza di coesione dell'acqua nei vasi, la traspirazione, la capillarità. In seguito alla formazione di amido con la sintesi clorofilliana ed alla sua trasformazione in composti più semplici e solubili ad opera della diastasi, si forma un liquido ricco di sostanze organiche disciolte che si diffonde in tutte le parti della pianta: è questa la linfa discendente,elaborata o nutritiva che percorre il sistema cribroso del libro.
linoleum
Materiale ottenuto con polvere di sughero e sostanze coloranti agglomerate con olio di lino cotto ossidato (linossina), ed eventuale aggiunta di colofonia e gomma kauri. Il prodotto viene passato in una serie di laminatoi e successivamente in una calandra a due cilindri che comprimono la pasta su un tessuto di juta nello spessore desiderato. Il l. è utilizzato per pavimentazioni, zoccolature, rivestimenti è impermeabile all'acqua, cattivo conduttore del calore e dei rumori e discretamente isolante.
linossina
Olio di lino cotto ossidato usato quale agglomerante del sughero e di sostanze coloranti nella fabbricazione del linoleum.
lisciatrice
v. smerigliatrici.
lisciviazione del legno
Operazione con la quale si sottopone il legno all'azione del vapor d'acqua allo scopo: di liberare il legno da sostanze facenti parte del contenuto cellulare che potrebbero favorire l'attacco dei funghi o degli insetti (p. es. zuccheri, amido) di rendere più morbido il legno facilitando l'azione del coltello durante la tranciatura e la sfogliatura per la fabbricazione del compensato, oppure consentendone la piegatura senza la formazione di fessurazioni ed infine, per determinati legni, allo scopo di scurirne la tinta naturale.
lista da pavimento o frisa
Assicella di quercia o faggio o altri legni duri per pavimenti: spessore 27 mm, larghezza da 4 a 8 cm, lunghezza varia.
listello
Un pezzo di legno a sezione sottile, spesso usato per realizzare o rinforzare telai leggeri.
listello a morsa
v. magatello.
listone
Termine del commercio del legname per indicare un assortimento segato a sezione rettangolare, piallato su una faccia, e provvisto di maschio e femmina sulle due facce minori; dimensioni: larghezza da 10 a 15 cm, spessore da 22 a 28 mm, lunghezza 4 m.
lizza
Termine dell'industria del marmo per indicare una trave di faggio, leccio od altro legno duro,grossolanamente squadrata e sagomata al calcio, la quale serve sulle Alpi Apuane per lizzare, ossia per far scivolare i blocchi di marmo dalla cava verso valle.
load
Unità di misura del commercio del legname usata negli Stati Uniti, Inghilterra e Dominions. Il l. consta di 40 piedi cubici se si tratta di legname tondo (e corrisponde allora a m3 1,13) mentre consta di 50 piedi cubici (m3 1,42) se si tratta di legname segato.
log e log scale
Il termine inglese log corrisponde a toppo da sega o,più in generale, alla parte di un fusto dalla quale si può ricavare del legname squadrato, segato o per compensati. Nei Paesi anglosassoni la misurazione dei tronchi non avviene in base al reale volume in essi contenuto, come si usa nell'Europa continentale, ma secondo tutt'altra consuetudine, e cioè stimando il volume delle tavole che da detti tronchi potrebbero essere ottenute con la normale segagione. Il quantitativo di tavole ottenibili è ovviamente variabile in funzione di molti elementi che intervengono nella resa di segagione (rastremazione del fusto, spessore dei pezzi,strada della sega, ecc.) e pertanto si hanno diverse misurazioni a seconda del come si prevede avvenga la segagione.I risultati costituiscono delle specie di tabelle di cubatura (che non hanno nessun rapporto diretto con le nostre) nelle quali, in relazione ad un tronco di dato diametro e data lunghezza, è indicato, in board feet o piedi tavolari (v. board foot) il volume delle tavole che si possono trarre da quel tronco. Le più comuni di dette tabelle,chiamate log seales, sono le seguenti: Doyle, Scribner Decimal C, International, Spaulding, Maine.
longaro
Voce del commercio dei legnami per indicare un tronco di lunghezza da 4 a 10 m, con diametro in punta da 9 a 12 cm.
loupe
Termine francese per indicare una escrescenza su di un tronco a forma bulbosa, a superficie liscia (e perciò da non confondersi con broussin) a legname marezzato. Corrisponde alla nostra radica (a superficie liscia).
loyale et marchande (leale e mercantile)
Specificazione spesso citata nei contratti di fornitura legnami tropicali (particolarmente se proveniente dalle ex colonie francesi) e per la quale il lotto deve di regola essere costituito da un insieme di tronchi comprendente, in peso o in volume, un minimo del 50 % di tronchl dl 1ª scelta ed un massimo del 15 % di tronchi di 3ª scelta, con esclusione di materiale di scelta inferiore. La composizione viene quindi a risultare: 50 % di 1ª scelta 35% di 2ª scelta 15 % di 3ª scelta
lucivaghe (specie)
v. eliofile (specie).
lumber
Termine inglese di largo impiego nell'America Settentrionale per indicare in genere del legname che ha già subito una prima lavorazione di segagione e piallatura per il lungo; più raramente indica fusti abbattuti pronti per essere inviati in segheria.
lume cellulare
Cavità delimitata dalla parete della cellula: esso contiene ll protoplasma se la cellula e viva mentre è vuoto se la cellula è morta.
lunatura
v. doppio alburno.
lunghezza
La misura di un pezzo nel verso delle fibre.
lunghezza di rottura (della carta)
Una delle caratteristiche fondamentali della carta è la resistenza alla trazione, la quale varia in funzione di vari parametri: assumendo sempre strisce di una data larghezza detta resistenza varia in funzione dello spessore della carta e delle sue qualità intrinseche. Per eliminare la considerazione dello spessore, e conseguentemente indicare le reali qualità della carta,si trasforma il carico (espresso in kg) necessario alla rottura per trazlone della striscia, nel peso di una striscia della stessa larghezza di quella determinata carta. Ne viene così indirettamente ricavato il concetto di lunghezza di rottura da definirsi come “la lunghezza di una striscia di carta che, sospesa ad un estremo, si rompe per trazione in corrispondenza della sezione di attacco per effetto del solo peso proprio”. I valori medi della lunghezza di rottura per la carta da giornale variano attorno a 1500 m e quelli della carta kraft di particolare resistenza ad oltre 5500-6000 m.
lyctus
Genere di Insetti della Famiglia Lyctidii, Ordine dei Coleotteri, comprendente poche specie le quali mostrano però di essere notevolmente dannose al legno. I caratteri salienti sono: adulti di forma allungata depressa, lunghi sino a 5 mm, con livrea di colore uniforme e poco appariscente, dal bruno rossastro al nero; larve biancastre, di qualche mm di lunghezza, per lo più ricurve ed analoghe a quelle dei Bostricidi; le uova vengono collocate nel lume dei vasi o nelle screpolature naturali del legno, ma non in fori aperti appositamente Gli adulti fuoriescono al principio dell'estate rimanendo in vita 23 mesi: normalmente si ha una generazione all'anno, pur potendo avere anche altre durate (da qualche mese a 2 anni) in relazione a condizioni più o meno favorevoli allo sviluppo. L'attacco è reso evidente da mucchietti conici di rosura alla superficie dei tronchi o dei pezzi. Molto diffuso nei legnami tropicali teneri o nell'alburno di quelli duri, è il Lyctus brunneus Steph.che provoca gravi danni con le sue numerose gallerie di 23 mm di diametro, generalmente accompagnate da colorazione nerastra (dovuta a funghi) del legno circostante. Per prevenire le infestioni si consiglia il trattamento con antisettici efficaci dei tronchi appena tagliati, mentre per uccidere le larve già eventualmente presenti è stato preconizzato l'impiego del calore. Deve però al riguardo osservarsi che è necessario giungere a temperature sufficientemente elevate (7080 °C) per qualche ora, ed inoltre che ancorché tutte le larve siano state uccise il legno così trattato può essere nuovamente insidiato da uova deposte in un secondo tempo.