Glossario A

Termine Definizione
a.d. Abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: air-dried = essiccato all'aria.
a.f.b. Abbreviazione, usata nel commercio del legname, della dicitura inglese allowance for bark = tolleranza per corteccia.
a.l. Abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: all lenghts = tutte le lunghezze.
a.w. Abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: all widths = tutte le larghezze
abbattimento Operazione con la quale si fa cadere un albero.
abbiosciamento Avvizzimento degli alberi dovuto alla decorticazione o all'incisione anulare dei fusti (anellatura o cercinatura).
abetella v. antenna di abete.
abrasivi Sostanze ad elevato grado di durezza usate per levigare marmi, pietre, vetri, metalli, legni, ecc.
accatastamento (coefficiente di) o coeff Rapporto tra il volume effettivo del legno (in tondo, in tondelli, in squarti, in pezzi qualsiasi, in lavorati) contenuto in una data catasta ed il volume sterico, cioè quello vuoto per pieno, della stessa. È sempre inferiore a 1, e tanto più piccolo quanto più irregolari sono i pezzi.
accatastamento del legname Operazione con la quale il legname abbattuto e depezzato viene riunito in mucchi di forma regolare per essere conservato prima di essere trasportato o impiegato.
Accecare una vite Eseguire un foro in cui penetra la testa della vite, che così scompare dalla superficie e può essere nascosta stuccando il foro.
accetta o scure Attrezzo costituito da una testa metallica, con uno o due bordi taglienti, infilata in un manico. Viene utilizzata per il taglio degli alberi e per la lavorazione del legno. Quelle di maggiori dimensioni vengono usate per la squadratura delle travi: ascia.
acciarino Una sbarretta cilindrica d'acciaio indurito, in genere con un manico in legno, usata per affilare raschietti e rasiere.
acqua di imbibizione È l'acqua libera all'interno delle cavità cellulari dei tessuti legnosi.
acqua di saturazione Acqua legata alle pareti delle cellule legnose.
acqua di vegetazione Acqua contenuta nei tessuti vegetali freschi.
acro Unità inglese di misura per le superfici, pari a 0,4047 ha.
adroma v. xilema.
affilatrice Macchina usata per l'affilatura automatica delle lame da sega.
affilatura Rigenerazione del tagliente di una lama mediante la pietra a olio.
agglomeranti Miscuglio di sostanze addizionate fra loro che una volta sciolte con altro materiale consentono di ottenere un tutto uno che può servire per scopi costruttivi: la calce, il cemento ed il gesso che con aggiunta di acqua vengono uniti alla sabbia per dar luogo alle malte, o alla lana di legno…
agglomerati di legno v. pannello agglomerato.
agglomerati di sughero Prodotto ottenuto mediante vari processi di agglomerazione del granulato di sughero. Può essere ottenuto con addizione di legante estraneo o con procedimenti termici particolari, senza addizione di altre sostanze.
aghifoglie Piante con foglie a forma di aghi: è considerato sinonimo di conifere o resinose.
aia carbonile Spiazzo pianeggiante dove si pratica la carbonizzazione della legna in carbonaie all'aria aperta. Sono situate vicino al luogo di raccolta del legname, riparate dalle intemperie e vicino all'acqua, indispensabile per l'estinzione del carbone. Il suolo non deve essere nè troppo compatto nè troppo sciolto.
albero Denominazione assegnata ad una pianta con caule legnoso di discreto sviluppo, indiviso fino ad una certa altezza. Le dimensioni degli alberi variano entro limiti molto ampi: i maggiori alberi conosciuti si trovano tra gli eucalipti per i quali si citano altezze di 150 m e diametro di 10 m, e le sequoie (massima altezza 116 m diametro di oltre 9 m): quest'ultimo genere è anche uno di quelli di maggior longevità, dato che in sezioni basali ancora in perfetto stato si son contati oltre 4000 anni. L'età massima sino ad ora riscontrata in un albero appare però essere quella di un fusto di Pinus aristata Engelm della California nel quale furono contati 4600 anelli.
albero modello Termine usato nelle scienze forestali per indicare un albero il cui fusto può ritenersi rappresenti la media di un dato assieme di alberi della stessa specie legnosa cresciuti in uno stesso bosco.
alburno Legno alla periferia dei tronchi, composto di cellule ancora funzionanti e nelle quali non è ancor avvenuto alcun fenomeno di duramificazione. È generalmente di colore chiaro ed è più alterabile del durame.
alcool metilico v. spirito di legno.
ale v. tirasucchio.
allestimento Operazione con la quale gli alberi o i polloni abbattuti vengono ridotti delle lunghezze e caratteristiche volute dai vari assortimenti legnosi. Le fasi sono: la sramatura, compiuta con l'accetta, la segnatura sul fusto degli assortimenti ricavabili, la depezzatura praticata col segone o con sega a catena, la scortecciatura effettuata con l'accetta o con appositi ferri e la scoronatura dei pezzi.
allicciatura Operazione con la quale si dà la strada alla sega e cioè si fa sì che il solco lasciato dai denti sia più largo dello spessore della lama. Consiste nel deviare alternativamente all'infuori un dente a destra ed uno a sinistra rispetto al piano della lama.
allievo Termine usato talora per indicare una giovane pianta forestale, segnatamente quando per la vigoria e il portamento detta pianta è da sperarsi possa nel futuro essere una buona matricina.
alloggio Parte di un pezzo sagomata con incavi o rientranze in cui si inseriscono alcune parti di un altro pezzo.
alsometria Scienza che ha per oggetto lo studio della produzione di massa legnosa delle foreste in funzione delle specie costituenti il soprassuolo, del governo, del trattamento, dell'età.
alternativa (sega) Sega ad una o più lame mosse con moto alternativo.
altezza degli alberi Nelle scienze forestali si fa una distinzione fra l'altezza totale dal suolo all'estremità del cimale, e l'altezza utilizzabile dal suolo fino alla sezione del fusto, detta di svettamento, ove il diametro diventa troppo piccolo per fornire l'assortimento industriale che si vuole ottenere dall'albero.
altezza formale di un albero (abbr. fh) Prodotto dell'altezza dell'albero per il coefficiente di riduzione: moltiplicando la sezione a petto d'uomo per fh si avrà il volume del fusto.
altezza formale di un bosco (abbr. FH) Prodotto dell'altezza media degli alberi di un bosco per il coefficente di riduzione: moltiplicando l'area basimetrica per FH si avrà il volume dei fusti del bosco.
amoerro (effetto di) o moiré Termine di tecnologia del legno per indicare una particolare figura del legno, determinata dal fatto che le fibre, rispetto alla superficie di presentazione, hanno delle zone, irregolarmente alternate nel senso dell'asse della pianta, nelle quali esse si presentano inclinate anziché diritte. Ciò determina tratti di controfilo con differenze di lucentezza e di riflessi.
anca La parte raccorciata di un tenone, che rinforza l'unione in corrispondenza dell'angolo.
anellazione v. potatura.
anelli di crescita Anelli prodotti dall'alternarsi di legno primaverile e legno autunnale nella vita dell'albero.
anello annuale Ogni periodo di vegetazione determina la formazione di una sorta di guaina di nuovi tessuti tutto attorno al fusto legnoso delle piante Gimnosperme e delle Dicotiledoni delle zone temperate. Tale strato di nuovi tessuti si presenta nelle sezioni trasversali come un anello circondante i tessuti preesistenti, e viene comunemente detto anello annuale, sebbene sia più proprio parlare di anello di incremento. Detto anello è costituito da un cerchio interno di tessuto poroso, corrispondente alla vegetazione primaverile (zona primaverile), seguito da un cerchio di tessuto più compatto, più duro e talora più scuro di colore, corrispondente alla vegetazione estivo-autunnale (zona tardiva). Dal numero degli anelli annuali, identificabili dall'alternanza delle zone, si può, nei climi temperati, dedurre l'età della pianta: nei climi tropicali ciò non si verifica perché mancando l' interruzione della vegetazione non si ha più una regolare e visibile alternanza di zone di diversa compattezza. L'interruzione di vegetazione dovuta a cause accidentali (defogliazione da parassiti, siccità prolungata, ecc.) può dar luogo a un falso anello che si distingue dai veri anelli annuali per essere generalmente incompleto. Nelle Monocotiledoni, per es. le Palme, l'incremento di diametro del fusto non segue la stessa legge di formazione di quello delle Dicotiledoni e delle Gimnosperme, e pertanto non si vedono anelli di sorta.
angledozer v. apripista.
anima Cilindro corrispondente alla zona circostante al midollo. Viene per lo più destinata a fornire materia prima per cellulosa, per carta o per pannelli di particelle agglomerate, ma può anche venire segata in tavolette sottili per cassette da imballaggio.
anisotropia Fenomeno caratteristico soprattutto delle sostanze cristalline, per cui le proprietà fisiche sono diverse a seconda delle direzioni considerate. Tra le sostanze derivanti dal mondo vegetale il legno è anisotropo (oltre che eterogeneo) data la sua costituzione a cellule allungate, disposte secondo determinati orientamenti.
anobiidi Famiglia di Coleotteri Polifagi comprendente specie di piccole dimensioni col corpo spesso sub-cilindrico, di colore scuro ed uniforme. Molti scavano nel legno vecchio (mobili, ecc.) gallerie dalle quali, nel silenzio della notte, fanno udire un ticchettio ottenuto picchiando con le mandibole contro il pavimento dei cunicoli, ed interpretato come un richiamo sessuale. Altri infestano svariate sostanze vegetali secche: erbari. semi, funghi, farine, ecc., ed altri ancora sono reperibili sotto la corteccia degli alberi. Sono spesso dannosi.
anobio Denominazione attribuita comunemente a tutti gli insetti appartenenti alla famiglia degli Anoblidi. Sono volgarmente chiamati tarli. Perforano il legno messo in opera e sono particolarmente dannosi ai mobili nei quali, durante lo stadio larvale che dura da 1 a 3 anni scavano una fitta rete di minute gallerie. Questi insetti si uccidono con benzina, petrolio, solfuro di carbonio o altri antisettici iniettati nelle gallerie.
antenna Denominazione commerciale di un fusto per lo più di specie resinosa, sramato e scortecciato avente lunghezza da 8 a 16 m e con diametro minimo in punta da 6 a 8 cm.
antisettici da legno Sostanze che applicate al legno gli conferiscono una particolare resistenza, o addirittura l'immunità nei riguardi degli attacchi dei funghi e in via subordinata degli insetti. Si dividono in organici: appartengono gli oli di creosoto e altri derivati del catrame; inorganici: vari composti del fluoro, del cromo e dell'arsenico (questi ultimi agiscono anche contro gli insetti); misti: il dinitrofenolo per lo più unito a fluoruri, bicromati, arseniati, il pentaclorofenolo, composti del cresolo.
apripista o buldozzer Trattore munito di lama anteriore dotata di un movimento di sollevamento, e di forma arcuata atta a favorirne la penetrazione nel suolo ed il rovesciamento del suo strato superficiale: con esso si può quindi meglio allontanare il materiale di scavo rispetto alla sede (pista o strada) che si vuole aprire e sgomberare dalla terra di rifiuto.
ara Misura di superficie equivalente a 100 m2, e alla centesima parte dell’ettaro.
arboreto Raccolta di alberi ed arbusti accuratamente catalogati e raggruppati in un parco con criterio sistematico o fitogeografico. Il primo arboreto d'Europa sorse in Inghilterra a Kew, seguito poi da numerosi altri. In Francia è celebre quello di Barres, nel Belgio quello di Terwueren, in Germania l’a. di Grafrath, in Russia l’a. di Nikita (Crimea), negli Stati Uniti quello di Boston, in Italia infine quelli di Vallombrosa e di Torino (Colle della Maddalena).
arboricoltura Termine usato per indicare la coltivazione di alberi. Si distingue dalla selvicoltura perché mentre questa considera l'albero come facente parte di una entità collettiva, il cui sviluppo armonico e razionale è lo scopo della coltivazione, nell'a. ogni individuo viene, o per lo meno può essere, considerato a sè stante. A seconda dello scopo per cui viene fatta la coltivazione, l'a. si può distinguere in: a. da frutto (esempio i pometi, gli oliveti, gli agrumeti, i pescheti, ecc.); a. da legno (pioppeti artificiali consociati alle coltivazioni agricole, o in filari tra i campi); a. da ornamentazione e da ombra (parchi, viali); a. da difesa (frangiventi, nei quali ultimi si tende nuovamente verso la considerazione dell'insieme più che non degli individui isolati).
arbusto o frutice Pianta di mediocri dimensioni con apparato aereo permanente completamente lignificato e ramificato fin dalla base (es. rosa canina, fillirea).
architrave Trave disposta orizzontalmente sopra un'apertura, fa da sostegno alla parete soprastante.
area basimetrica Sezione circolare, misurata ad altezza di petto d’uomo di un albero o, per un soprassuolo boschivo, di tutti i fusti che lo costituiscono riportandolo ad unità di superficie.
area di distribuzione v. areale
area di insidenza Superficie occupata dalla proiezione sopra un piano orizzontale (e perciò praticamente sul terreno, se piano) della chioma di una pianta.
area di saggio Area campione che si sceglie in bosco per acquisire mediante l'esatta misurazione della sua superficie e di tutti gli elementi del soprassuolo su di essa radicato (numero e specie delle piante, area basimetrica, massa), una conoscenza sufficientemente approssimata degli analoghi elementi di tutto il bosco. Deve rappresentare la media delle condizioni del bosco.
areale o area di distribuzione Parte della superficie terrestre coperta dalle stazioni ove una medesima specie botanica (areale specifico) oppure un genere o una famiglia è in equilibrio con i vari fattori locali (biologici, climatici, edafici…). La conoscenza e lo studio degli a. formano una parte importante della geobotanica.
argano o verricello Macchina per il sollevamento di pesi o per la trazione, costituita da un cavo che si avvolge sopra un tamburo girevole attorno ad un asse. Impiegato oltre che nelle costruzioni civili e stradali anche nelle operazioni di esbosco di grossi tronchi da burroni o siti difflcili, oppure per issare forti carichi su ripidi pendii.
armillaria o chiodino o famigliola Fungo Basidiomicete della famiglia Agaricacee, determinante la carie bianca del legno.

 

Il fungo vive saprofita e si diffonde per mezzo di lunghe rizomorfe nere; penetra attraverso la corteccia delle radici e raggiunge il colletto della pianta. Sotto la corteccia il micelio si presenta a placche bianche irradiantisi a ventaglio, ed il legno invaso appare imbibito d'acqua e poi diventa spugnoso. Parassita sia di piante forestali (conifere e latifoglie) sia di piante agrarie.

Si può limitarne la diffusione scavando una trincea attorno alle piante colpite, e asportando con cura le ceppaie lasciando per un paio d'anni le buche aperte.

arresto Elemento atto a fermare una parte mobile, ad esempio uno sportello, in un punto prestabilito.
arrotatura Rigenerazione del tagliente di una lama mediante la mola.
ascia Attrezzo analogo, ma più grande, dell'accetta, utilizzata per lo più per la lavorazione della travatura e del cosiddetto legname da filo.
asciati (assortimenti) Assortimenti legnosi ottenuti da un tronco con semplice asciatura.
asciatura Lavorazione di un tronco d'albero con l'ascia o con l'accetta, diretta a squadrare grossolanamente il tronco o a ricavarne determinati assortimenti.
asola Foro non circolare, ma allungato in una direzione per consentire il posizionamento di una vite o per lasciare al pezzo la possibilità di spostarsi o ritirarsi in una direzione.
assestamento forestale Disciplina delle scienze forestali che studia come devono essere preordinati i tagli di maturità e le operazioni colturali in un certo complesso boschivo. L'insieme delle norme di taglio e coltura a cui deve essere sottoposto un complesso boscato (opportunamente diviso in particelle) affinché possa realizzarsi il suo a. dicesi piano di a. o piano economico.
assi di legno Nella sezione trasversale di un tronco di legno si evidenzia una serie di anelli che indicano approssimativamente, gli anni della pianta al momento dell'abbattimento. La regolarità degli anelli e la costante interdistanza è indice di un accrescimento sano e regolare della pianta.

 

Dopo il passaggio in segheria il legname viene sottoposto a stagionatura per ridurne l'umidità a livelli necessari per la lavorazione, ma spesso il livello di umidità rimane elevato soprattutto per il legname destinato agli interni.

La stagionatura naturale dura molti mesi ed è il metodo che garantisce al legno la maggior stabilità futura. Però tenete presente che il legno regola continuamente la sua umidità con quella dell'aria circostante. Se viene portato in un ambiente chiuso, con riscaldamento centrale, il suo contenuto di umidità diminuirà lentamente provocandone un restringimento più o meno intenso.

Difetti che si possono riscontrare nelle assi acquistate sono un'eccessiva imbarcatura, i nodi, la presenza di resina.

Quando si acquista legno tagliato è necessario fare attenzione che tra anelli adiacenti non vi siano zone vuote, fenomeno della “cipollatura”, che indebolirebbero l'insieme. Si tratta del distacco fra due anelli di crescita consecutivi, causato dal gelo o da una temperatura particolarmente elevata e può evidenziarsi durante la stagionatura. Questo difetto non compare nei legni resinosi.

Ogni tipo di albero dà un legno diverso: debole, forte, resinoso.

I legni teneri hanno fibra e maglia larga, si lavorano facilmente con strumenti da taglio, come coltelli e scalpelli, ma non sono lavorabili con altri strumenti, come per esempio il tornio perché si spaccherebbero.

I legni forti hanno invece fibra compatta, sono più pesanti dei legni teneri, si lavorano con difficoltà con strumenti di taglio meglio invece col tornio.

L'acquisto di assi di legno non può essere dunque affidato al caso. Dovete osservare bene la natura del legno che state scegliendo e sapere di che legno si tratta, da quale albero proviene, se è adatto al lavoro che volete fare.

Dovrete prevedere se potrà imbarcarsi e in che direzione e per fare questo è necessario, in primo luogo, osservare l'andamento delle venature.

Per ogni indagine accurata sul legno occorre esaminare le sezioni anatomiche principali, cioè la sezione perpendicolare all'asse della pianta o sezione trasversale, la sezione che passa per l'asse o sezione radiale, e la sezione perpendicolare alla sezione radiale o sezione tangenziale (tangente ad uno degli anelli di accrescimento).

Fate attenzione perché alcuni trattamenti industriali possono trasfomare una specie e farla apparire come se fosse un'altra.

assortimento Denominazione della tecnologia del legno con la quale si indicano sinteticamente le caratteristiche di forma, dimensione e lavorazione dei fusti e dei polloni, o delle loro parti.
asta, di un graffietto Listello di legno lungo il quale scorre lo zoccolo del graffietto, e che può essere graduato; termina con il segnatoio.
astone Talea di grandi dimensioni (da 1 a 2 m e più di lunghezza).
attacco Unione tra due pezzi perpendicolari nel verso della lunghezza.
attacco (angolo di) Nei denti di una lama da sega l'angolo di a. è quello che il bordo anteriore di attacco del dente fa con la normale direzione di spostamento della lama.
attrezzi Strumenti a mano per le lavorazioni del terreno (vanga, zappa, pala o badile, rastrello) del legname (accetta, ascia, sega, cuneo zappino), o per altri scopi.
autoclave Recipiente metallico a perfetta tenuta nel quale è possibile produrre e mantenere vapore a temperatura superiore a 100 °C: è di uso corrente nei laboratori per la sterilizzazione di materiali vari, per la vaporizzazione del legno…
auxometria Disciplina delle scienze forestali che studia l'incremento dei singoli fusti arborei e dei soprassuoli boschivi. L'incremento dei fusti è considerato in diametro, altezza e volume, quello dei boschi in altezza, area basimetrica e massa legnosa.
auxonomia Disciplina delle scienze forestali che studia cause e modalità dell'incremento dei fusti arborei e dei soprassuoli boschivi.
av. abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: average = media.
av.l. Abbreviazione della dicitura inglese del commercio dei legnami average lenght = lunghezza media.
Azienda di Stato per le Foreste Demanial Ente con sede in Roma, avente personalità giuridica propria e gestione autonoma a tutti gli effetti, costituito con Legge 5 gennaio 1933 n. 30 ed avente lo scopo di gestire il patrimonio forestale dello Stato, migliorandolo ed ampliandolo e di favorire le attività utili per l'incremento ed il miglioramento dell'economia delle regioni boschive. Oggi gestita dal Corpo Forestale.
azzurratura del legno Alterazione cromatica del legno che assume colore azzurrastro o grigio verdognolo dovuto al micelio di alcuni funghi prosperanti a spese del contenuto delle cellule legnose o addirittura delle sostanze delle pareti cellulari. Il caso più frequente è quello dell'a. del legno di pino silvestre, dovuto al micelio: da tale attacco non consegue alcun scadimento delle caratteristiche del legno ma soltanto un deterioramento estetico notevole. L'a. si può prevenire immergendo i tronchi in acqua oppure segandoli immediatamente ed essiccando subito le tavole in forni in modo da portarle ad un contenuto di umidità del 12-13%. Ottimo provvedimento per l'essiccazione all’aria libera è quello di applicare alle tavole appena segate un trattamento, per immersione o a spruzzo, con adatti antisettici.