Glossario C

Termine Definizione
c. & s. abbreviazione usata nel commercio dei legnami in luogo della dicitura inglese: common and selects: assieme delle due scelte inferiori di segati di latifoglie. È usata soprattutto per i legnami provenienti dall’Africa Occidentale.
c.a.f. abbreviazione della locuzione del commercio internazionale cost and freight = costo a nolo, indicante che il compratore dovrà pagare il costo della merce e la spesa del nolo, esclusa l’assicurazione.
c.i.f. abbreviazione commerciale della dicitura cost, insurance, freight per indicare il costo di una merce, più assicurazione, più nolo.
c.m. abbreviazione della dicitura inglese del commercio dei legnami: caliper measure = misura di cavalletto
c.o.d. abbreviazione commerciale della dicitura inglese cash on delivery = pagamento alla consegna.
cabestano Argano ad asse verticale usato talora per comando di attrezzature agricole o forestali.
cabriole Termine che designa uno stile costruttivo per le gambe di sedie e di altri mobili; si tratta di gambe curve, assottigliantesi verso la base, che ricordano vagamente una forma umana o animale.
calcio (dell'albero) Parte bassa del fusto di un albero, per lo più svasata e da cui si partono le radici.
calibro da tronchi v. cavalletto dendrometrico.
callo In botanica si distinguono i c. di cicatrizzazione da quelli di saldatura. I primi indicano il complesso dei tessuti che tendono a ripristinare la continuità tra tessuti lesi da un trauma, i secondi i tessuti di nuova formazione che devon saldare le due parti di un innesto. Sia nell'un caso che nell'altro nel c. compaiono dapprima delle cellule indifferenziate o a carattere parenchimatico, successivamente si formano alla superficie degli elementi differenziati a carattere protettivo e nell'interno altri di tipo conduttore ecc., dai quali si otterrà in definitiva l'organizzazione dei nuovi tessuti.
calo Diminuzione, nel peso o nel volume, di una merce, per effetto di fenomeni connessi col passare del tempo, oppure con la manipolazione, la lavorazione ed il trasporto.
calocchia Voce del litorale toscano per indicare un palo da vite di orniello, scopa, albatro, di lunghezza compresa tra 3 e 4 m, con diametro al calcio sotto i 5 cm. Le c. sono vendute a fasci di 25 pezzi.
caloria Unità di misura del calore, corrispondente alla quantità di calore da somministrare a 1 g d’acqua distillata per portarlo da 14,5°C a 15,5°C: la grande caloria (kcal) equivale a 1000 calorie.
cambio Strato continuo di cellule meristematiche sottostante alla corteccia ed avvolgente tutta la radice e il fusto, il quale, dividendosi ripetutamente in senso tangenziale all'asse, produce nuove cellule che si differenziano successivamente negli elementi tipici dell'organo che andranno a formare. Il c. produce esternamente il libro, che fa parte della corteccia, ed internamente il legno.
camola o cagnone Denominazioni dialettali dell'alta Italia indicanti in genere larva di insetto lepidottero xilofago, cioè scavante nel legno degli alberi lunghe gallerie: es. il Cossus cossus L. o perdilegno rosso, le Saperde, ecc. Nel linguaggio familiare camola indica altresì tarma della lana.
campata (di teleferica) Tratto cavo compreso tra due appoggi successivi della linea.
canale Un incavo lungo e stretto tagliato nel verso delle fibre.
canale, di una sgorbia La parte concava della lama di una sgorbia.
canalone di esbosco o boale o couloir o Depressione valliva di limitata ampiezza, per lo più coincidente con un impluvio a fianchi ravvicinati ed erti, solcante un versante montano con pendenza tale che i fusti ed i tronchi arborei provenienti dalle utilizzazioni forestali della parte alta, possano discendervi per semplice gravità.  I c. d. e. funzionano in sostanza come delle vie che possono essere seguite soltanto dai tronchi legnosi e sono molto utili per facilitare l'esbosco.
canastro o conastro o conastrello o legn Denominazioni attribuite nolle Alpi Orientali al legno di compressione delle resinose, e cioè ad un legno in cui una sollecitazione di compressione (vento, chioma asimmetrica), ha originato una modificazione delle pareti cellulari che sostanzialmente risultano più spesse e più lignificate. Il c. ha color bruno rossastro, è più pesante, assai più duro e soggetto a ritiro superiore di quello del legno normale: gli inconvenienti maggiori sono però la difficoltà di lavorazione e la tendenza allo spacco e a movimenti a seguito di variazioni di umidità.
cancro Denominazione generica di varie malattie provocate su piante legnose ed erbacee da funghi. Fra le principali si ricordano: c. del legno degli alberi (Nectria cinnabarina Fries). Molto diffuso allo stato saprofitario sui tronchi e sui rami morti, raramente parassitario. Le specie più comunemente colpite sono: l'ippocastano, il tiglio, l'olmo, il carpino, l'acero, il gelso, ecc. Il fungo (Ascomicete) penetra attraverso le ferite ed invade molto profondamente anche il legno producendo necrosi che si trasformano successivamente in cancri. Sugli organi uccisi si riproducono le fruttificazioni conidiche sotto forma di cuscinetti rosei o rossi, ed i periteci, di color rosso cinabro a superfice zigrinata. La lotta è molto difficile e spesso l'asportazione delle parti infette non è sufflciente; quindi di meglio prevenire con la disinfezione delle ferite e l'abbruciamento delle parti colpite.
candela Termine toscano per indicare fusti sottili per impalcature, o tronchi grezzi di medio diametro per i pezzi verticali delle armature di miniera.
cane Blocchetto di legno duro o, a volte, di metallo, che si inserisce nelle mortase presenti sul banco da falegname e serve d'appoggio per impedire il movimento orizzontale del pezzo in lavorazione. E' detto anche fermo.
cani Accessorio del banco da falegname, consistente in due prismi d'acciaio sporgenti con un rilevo angolato dal piano di lavoro. Uno dei c. è al banco, mentre l'altro è collegato ad una morsa mediante l'opportuno spostamento di questa si può pervenire a serrare il pezzo di legno da lavorare tra le due sporgenze dei c., in guisa da renderlo solidale al banco e impedirne ogni movimento.
cannello (carbone di) Carbone ottenuto da polloni e rami di piccola dimensione (non oltrepassanti cioè il diametro di 7 cm) non sottoposti a spacco longitudinale. Ottimo è il c. ottenuto dalla macchia mediterranea.
canteri o cantieri Termini usati in alcune provincie della zona alpina per indicare tronchi di legname, talora parzialmente smussati, lunghi da 4 a 8 m e con diametro in punta da 5 a 7 cm, ad uso di impalcature.
cantilever Termine inglese avente il significato di mensola, adoperato spesso dai nostri costruttori per indicare una struttura portante a sbalzo.
cantinella Legno segato in lunghezza normale di 4 m e in sezioni di piccola dimensione p. es. da 6 x 24 mm a 15 x 30 mm. In alcune zone è considerato sinonimo di listello.
capitale legnoso (di un bosco) Massa del soprassuolo arboreo di un bosco.
capitolato d'oneri o quaderno d'oneri Atto amministrativo contenente l'insieme organico delle prescrizioni relative all'esecuzione di un contratto tra una pubblica amministrazione ed un privato (per es. per la costruzione di un edificio statale, l'apertura di una strada, ecc. da parte di una impresa resasi aggiudicataria dei lavoro all'esericizio di una concessione.
capitozza Albero di specie latifoglie nel quale col taglio del cimale si provoca la formazione di una ampia chioma inserita tutt'attorno alla sezione terminale. Lo scopo dell'operazione di capitozzatura e quella di creare chiome di sviluppo, superiore al normale onde ottenerne effetto decorativo o di ombreggiatura (come nel caso delle alberature dei viali,) oppure per produrre con brevi turni legna da ardere dalle piante sparse tra i coltivi, lungo i fossi e i canali.
capriata o incavallatura Struttura per sostegno del tetto, per lo più costituito da un sistema reticolare a triangoli. Può essere in legno, in ferro, in cemento armato.
capricorno delle case v. cerambicidi.
carbolineum o carbolineo Nome attribuito originariamente dall'Avenarius (1876) agli oli pesanti di catrame clorurati a caldo, ma, dopo la scadenza del brevetto, usato per indicare miscele di oli di catrame contenenti fenoli. Usato come antisettico da legno.
carbonaia Cumulo di tronchetti di ramaglia o squarti di legno, completamente rivestito di terra, nel quale la combustione di una parte del materiale provoca la distillazione secca del rimanente che si trasforma così in carbone.
carbone di legna Prodotto solido della distillazione secca del legno, compiuta sia in carbonaia che in forno apposito. Le specie legnose che in Italia vengono maggiormente apprezzate per la produzione di c. sono le specie quercine a ceduo (e in particolare cerro e leccio), la macchia mediterranea (v. forteio) ed il faggio.
carbone rosso o legno torrefatto Prodotto ottenuto con una carbonizzazione incompleta del legno, e cioè a temperatura non superante i 250°.
carbonella o brace Carbone di legna di minima pezzatura, ottenuto dalla carbonizzazione di fasciname minuto, gusci di frutti, pigne,  cascami agricoli quali potature, tutoli, ecc.
carcassa Struttura, in genere parallelepipeda, in cui lunghezza, larghezza e altezza hanno dimensioni comparabili.
care Termine francese per indicare un intaglio verticale largo e poco profondo fatto con speciale accetta su di un tronco, per lo più di pino, a scopo di resinazione.
carica delle colle Aggiunta di polveri inerti che servono ad aumentare il volume delle colle alle resine sintetiche senza diminuirne il potere adesivo e anzi migliorandone alcune caratteristiche.
caricatore Automezzo, per lo più trattrice, dotato di dispositivi o recipienti montati su braccia, adatti a prendere un carico al suolo o in posizione bassa, a sollevarlo e a rovesciarlo ad una data altezza condizionata dal braccio anche ad eseguire l'operazione inversa. Sono di largo impiego in agricoltura per agevolare le operazioni di carico e scarico di materiali alla rinfusa, nonchè nei cantieri di costruzione e nelle industrie in genere.
carico Peso gravante su di un elemento costruttivo, o su di un veicolo animato o inanimato.
carie del legno Forma di marciume secco che si determina nel legno vivo o morto di piante ancora in piedi o abbattute, ad opera di numerosi Eubasidiomiceti il cui micelio trova il suo nutrimento in alcuni componenti cellulari legnosi e delle pareti le quali, per azione degli enzimi secreti dalle ife, vengono profondamente alterate e più o meno distrutte.
carinzia (tavolame di) Specificazione attribuita a tavolame di abete importato dall'Austria quando esso è nella maggior parte costituito da abete rosso, con tolleranza di modesti quantitativi di abete bianco.
carotina (di legno) Cilindretto di legno di diametro inferiore a 1 cm, che può essere estratto da un fusto legnoso per mezzo della trivella di Pressler. Serve per l'esame degli incrementi diametrali del fusto all'altezza di un prelevamento e per la misurazione della densità basale del legno per mezzo di piccoli campioni che possono essere opportunamente distribuiti nel tronco.
carpenteria Uso del legno nella fase costruttiva degli edifici.
carpenteria in legno Arte di connettere i vari elementi (travi, tavole) che costituiscono una struttura di una costruzione. Mentre anticamente la c. in l. faceva esclusivamente ricorso a incastri, a zeppe in legno oppure a bulloni, oggigiorno la c. si avvale di pezzi speciali di collegamento, di chiodature appositamente calcolate o di incollaggi alle resine sintetiche con i quali si possono risolvere problemi costruttivi di notevole difficoltà.
carrata Antica unità di misura dell’Italia Meridionale per le doghe da botte lavorate, consistente in una catasta prismatica a base quadrata ed avente per altezza un numero di strati variabile a seconda delle dimensioni delle doghe. La cubatura effettiva della c. varia, a seconda del tipo di doga da un minimo di 0,190 m3 a un massimo di 0,353 m3. 
carrello a cavaliere Veicolo automobile per il trasporto di varie merci, ed in particolare del legname segato, consistente in un portale avente alla base quattro ruote, con un apparato di sollevamento che alza e mantiene il carico nella cavità del portale.
carrello da esbosco Veicolo per l'esbosco dei tronchi che nella sua forma schematica è costituito da una struttura indeformabile di aste disposte a triangolo, uno dei cui vertici è appoggiato su una coppia di ruote o di cingoli, un altro è collegato con una trattrice e l'ultimo porta un dispositivo di sospensione a cui appendere l'estremità dei tronchi i quali nel trascinamento risultano così parzialmente sollevati da terra.
carrello elevatore Automezzo di piccole dimensioni con dispositivi adatti per sollevare un carico da terra fino ad una certa altezza: di frequente impiego nei depositi di legname e negli stabilimenti per trasformazione di prodotti agricoli.
carta Foglio costituito essenzialmente di materie prime fibrose vegetali, feltrate ed essiccate, che può contenere sostanze minerali di carica, sostanze collanti e colori. La distinzione tra carta, cartoncino e cartone è la seguente: carta: spessore da 2/100 a 3/10 di mm; peso sino a 150 g/m2; cartoncino: spessore da 3/10 di mm in su; peso da 150 a 400 g/m2; cartone: spessore sino a 2 o 3 mm; peso da 400 a 1200 g/m2.  Le carte da impacco devono avere particolari caratteristiche di resistenza. Tra di esse deve essere particolarmente citata la carta kraft. formata in gran parte con cellulosa al solfato.
carta abrasiva Termine di tipo generale usato per designare la carta vetrata, la carta smeriglio, ecc.
carta vetrata Termine di tipo generale usato per designare la carta vetrata, la carta smeriglio, ecc.
cascami di bosco Comprendono tutto ciò che dei fusti arborei non viene effettivamente esboscato, e pertanto le ceppaie, i pezzi, le schegge e la segatura occasionati dall'abbattimento e dalla depezzatura la ramaglia non raccolta, il fogliame.
cascami di segheria Comprendono tutto ciò che dei tronchi da sega non fa parte dell'assortimento definitivo e pertanto le intestature, gli sciaveri, i refili, pezzi inadatti anche a fornire cortame, la segatura.
castex Marca di pannelli di fibre fabbricati in Italia. Esiste un tipo sagomato.
catasta Termine forestale per indicare un mucchio di determinati assortimenti legnosi (tronchi, tondelli, spacconi, traverse, travi, legna da ardere, ecc.) disposti regolarmente secondo modalità imposte dalla natura degli assortimenti stessi e dalle consuetudini locali.
catena Denominazione del commercio dei legnami della Val di Fiemme per indicare un tronco scortecciato con diametro inferiore a 8 cm, lunghezza da 5 a 8 m.
catenaria Curva secondo la quale si dispone un filo pesante fissato alle estremità (p. es. nelle campate di teleferica).
caterpillar Termine inglese corrispondente a bruco, usato per indicare genericamente una trattrice cingolata.
catrame Prodotto della distillazione secca di carboni fossili o legno, che non risponde ad una composizione fissa ma è invece una miscela di varie sostanze tra cui dominano gli idrocarburi. Si presenta come un fluido vischioso ad odore penetrante, colore nerastro ed apparenza oleosa. È adoperato in agricoltura per coprire le ferite degli alberi impedendo l'ingresso dell'acqua, delle spore dei funghi e degli insetti, per coprire l'estremità infissa nel suolo di pali, tutori, steccati, nonchè in medicina veterinaria per varie affezioni animali.
caurite Una delle più comuni colle alle resine sintetiche all'ureaformaldeide, adoperata per la fabbricazione dei compensati e per falegnameria. È detta pure Kaurit.
cava (incastro a) Incastro di due pezzi di legno giacenti in piani perpendicolari: uno di essi porta sulla sua superficie una cavità (o cava) nella quale si adatta esattamente la sporgenza fatta nella sezione di testa dell'altro. La cava può essere passante se attraversa tutto lo spessore del pezzo, cieca nel caso in cui si limiti ad un certo spessore.
cavallettamento Operazione del cavallettare, cioè misurazione col cavalletto del diametro degli alberi di un dato bosco per poterne dedurre l'area basimetrica, gli alberi modello o la massa della provvigione legnosa esistente.
cavalletto basimetrico Cavalletto dendrometrico perfezionato che serve per misurare e registrare l'area basimetrica di un complesso di fusti legnosi in piedi. Nel c. b. di fianco alla consueta scala in cm per i diametri è posta una scala basimetrica che riporta valori proporzionali alle corrispondenti aree circolari.  La somma dei valori che via via si leggono sulla scala basimetrica in corrispondenza dei diametri che si misurano col cavalletto viene eseguita con un contatore-numeratore a pulsante montato sull'impugnatura del braccio mobile del cavalletto. Un secondo contatore-numeratore, montato sull'impugnatura del braccio fisso, serve per registrare il numero degli alberi misurati.  I vantaggi del c. b. sono: evitare la compilazione del piedilista e consentire che al cavallettamento totale di una particella boschiva sia addetta anche una sola persona. Inoltre al termine del cavallettamento si conoscono senza alcun bisogno di operazioni supplementari, l'area basimetrica totale ed il numero delle piante cavallettate.
cavalletto da scorzatura Trespolo sul quale vengono posati i tronchetti da scorzare per poterne fare la lavorazione più agevolmente.
cavalletto da teleferica Appoggio per sostenere i cavi della linea in un punto diverso dalle stazioni di estremità: negli impianti forestali è per lo più costruito in legname grezzo.
cavalletto dendrometrico o calibro da tr Calibro di notevoli dimensioni, di metallo o di legno, per la misurazione del diametro dei fusti degli alberi.
cavo Grossa fune di fibre tessili o di fili metallici per trasmissione trazione o sostegno di carichi.
ceduazione Operazione con la quale si effettua il taglio dei polloni di un bosco ceduo.
ceduo v. bosco ceduo.
cellsa Denominazione commerciale di pannelli di particelle agglomerate alle resine sintetiche ottenuti, con procedimeno brevettato, da legno di pioppo: sono fabbricati a Bolzano.
cellula Unità fisiologica ed anatomica degli organismi animali e vegetali che si presenta costituita da più parti: membrana, protoplasma, paraplasma.
cellula vuota (procedimento a) v. ruping (proc di preservazione).
cellulasi v. enzimi.
cellulosa o cellulosio Termine usato dal Payen più di 100 anni fa per indicare il residuo stabile ottenuto dal trattamento del legno con acido nitrico o con soda o potassa caustica.
cellulosio v. cellulosa.
celotex Denominazione commerciale del prototipo dei pannelli di fibre fabbricato sin dall'inizio del secolo negli Stati Uniti con gli steli di canna da zucchero esaurita.
centiara Unità di misura per modeste superfici, pari a 1 m2, e cioè ad 1/100 dell’ara.
centina Struttura in legno o profilati metallici per sostegno di archi o volte durante la costruzione.
Centro di Sperimentazione dell'Ente Cell v. ente nazionale per la cellulosa e la carta.
Centro Nazionale del legno Istituto di Ricerche creato in Firenze dal Consiglio Nezionale delle Ricerche in data 1 gennaio 1954 con la collaborazione dell'Università degli Studi di Firenze e dell'Azienda di Stato Foreste Demaniali.

 

I suoi scopi sono:

promuovere, attuare e coordinare le ricerche e la sperimentazione nel campo del legno;

raccogliere, conservare e diffondere la documentazione dell'attività scientifica e tecnica nelle materie di propria competenza secondo i criteri stabiliti dal C.N.R.;

curare i rapporti e gli scambi culturali con similari organizzazioni internazionali e con gli altri istituti italiani ed esteri;

contribuire alla formazione e al perfezionamento del personale scientifico nel campo delle ricerche sopraindicate;

svolgere ogni altra attività scientifica e tecnica che giovi al potenziamento della produzione.

In data 12 settembre 1963 è stata firmata una convenzione tra il C.N.R. e l'Associazione per lo Sviluppo della Tecnologia del Legno perché il «Centro di Sperimentazione Applicata e di Assistenza Tecnica del Legno» costituitosi in Trento il 7 dicembre 1962 assuma la figura di Sezione dell'Istituto Naz. del Legno del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Detta Sezione di Trento si occupa particolarmente della valorizzazione della produzione legnosa, dell'assistenza tecnica alle industrie del settore, della divulgazione e della propaganda nonchè degli studi concernenti la normalizzazione industriale.

ceppaia Parte basale del fusto dell'albero, ove il tronco esce dal terreno, e dalla quale si dipartono le radici, che della c. fanno parte. 
ceppo Spesso sinonimo di ceppaia, ma talora adoperato con il significato di grosso pezzo di legna da fuoco, di forma irregolare.
cerambice Denominazione comune ad alcuni Cerambicidi, fra cui sono particolarmente dannosi alle piante agrarie e forestali i seguenti:  Cerambix cerdo L. L'adulto, lungo fino a 5 cm, sfarfalla di notte in giugno-luglio e la femmina depone le uova nelle screpolature profonde della scorza delle vecchie querce. Le larve raggiungono il legno nel quale scavano gallerie ellittiche sinuose dirette in tutti i sensi. Dopo 3-4 anni esse raggiungono la lunghezza di 6-8 cm e si trasformano in ninfa entro una nicchia di segatura di legno agglomerata da una specie di seta. Attacca sia gli alberi sani, purchè vecchi, che quelli deperienti. La lotta si conduce introducendo nelle gallerie delle capsule di gelatina contenente solfuro di carbonio e otturando l'entrata con mastice.
cerambìcidi o longicorni famiglia di insetti Coleotteri Polifagi comprendente specie di medie e grandi dimensioni con corpo allungato e livree oscure o vistose. Antenne molto sviluppate, di 11-12 articoli; elitre di varia lunghezza, talora saldate fra loro; ali posteriori presenti o assenti. Larve allungate e depresse simili a quelle dei Buprestidi da cui differiscono per avere l'apertura anale a forma di y o di fessura trasversa; capo incassato nel protorace che è il più largo di tutti i segmenti; zampe brevi, ridotte o assenti. Le larve vivono nell'interno del legno vivo o morto ed anche nell'interno di steli di piante erbacee; gli adulti si nutrono invece di sostanze zuccherine.
cerambix miles bonelli Molto simile al precedente, se ne distingue per le antenne che sono appena più lunghe delle élitre. Vive sulla quercia ma allo stato adulto lo si osserva anche sui fiori delle Rosacee. Sulla quercia arreca danni analoghi a quelli del C. cerdo. Si combatte allo stesso modo.  Cerambix scopolii Fuessl. Si trova soprattutto sul melo, pero, ciliegio; l'attacco si manifesta per essere il tronco solcato da gallerie che sboccano all'esterno con un foro di circa 6 mm di diametro. Più piccolo delle specie precedenti, depone le uova nelle screpolature della scorza dei vecchi fruttiferi e, talora, delle querce. La larva, che vive due o tre anni, scava nel legno gallerie poco sinuose. L'adulto risalendo la galleria larvale esce perforando la scorza e sfarfalla in giugno-luglio. Attacca specialmente i tronchi ed i grossi rami la cui vitalità è rallentata accelerando la morte della pianta. La lotta si conduce mediante irrorazioni a base di solfato di rame e di solfato di ferro.
chain unità di misura delle lunghezze usate nei paesi di lingua inglese, corrispondente a 1/80 di miglio, e cioè a 20,1168 m.
chevron Voce francese per travicello a sezione quadrata o a lati poco diversi, varianti tra 40 e 120 mm. Nella Valle d'Aosta indica un travetto di varia lunghezza, con sezione da 12 x 15 cm in su, con tolleranza di smussi, per strutture da tetto.
chiave Allen Una barretta d'acciaio a sezione esagonale e piegata ad L, con la quale si girano i bulloni che hanno la testa incavata in modo corrispondente.
chioma o corona Complesso dei rami, dei ramoscelli e delle foglie di un albero.
chipboard Termine inglese per pannello di particelle.
chippatrice Neologismo indicante la macchina per ridurre il legno In chips. Ve ne sono di vari tipi.
chips Termine inglese impiegato di frequente nelle industrie di trasformazione del legno per indicare le piccole particelle (frammenti truciolari e scaglie di spessore ridotto) nelle quali occorre ridurre i tronchetti o cascami di legno da destinare alla fabbricazione della cellulosa oppure dei pannelli di fibre o dei pannelli di particelle.
choker Termine del commercio dei legnami per indicare piccoli tronchi.
chokerhook Collegamento per poter stringere un tronco con un nodo scorsoio ottenuto con un cavo metallico: consiste in un pezzo scorrente liberamente lungo il cavo e portante un'apertura nella quale si inserisce – venendone trattenuta –  una testa cilindrica saldata all'estremità libera del cavo.
cidolo Sbarramento disposto nell'alveo di un fiume o torrente allo scopo di arrestare i tronchi di legno fluitati, cioè immessi a monte nella corrente che li deve trasportare a valle.
cieco Si dice di un foro o di un canale, che non arriva da una parte all'altra del pezzo, ma si arresta prima; si dice anche di un tenone che va inserito in una mortasa cieca.
cilindro centrale Espressione correttamente usata soltanto per il fusto e la radice in struttura primaria, dove esso è più o meno ben delimitato dal cilindro corticale esterno, comprendente la corteccia primaria.
cilindrometrico v. volume cilindrometrico.
cimale Parte estrema dei fusti arborei, con diametro inferiore a quanto viene richiesto per un determinato assortimento, quale materiale da lavoro o da opera. Per materiale da cartiera il limite può essere oggi considerato sui 5 / 7 cm.
circa o priblizno Diciture usate in Jugoslavia per indicare che in una compravendita di legname è ammesso uno scarto del 5% in più o in meno del pattuito.
circolare v. sega circolare.
classe di curazione (boschiva) v. classe economica.
classe di età o classe cronologica Insieme degli alberi di un dato bosco aventi età compresa tra gli estremi della classe; p. es. classe da 81 a 100 anni. Nei cedui le classi di età hanno ampiezza variabile di 2 a 5 anni a seconda della durata del turno; nelle fustaie esse hanno per lo più ampiezza di 20 anni o eccezionalmente di 10 anni se il turno è breve (50-60 anni): nelle coltivazioni industriali da legno (p. es. pioppeti) le classi di età hanno ampiezza di un solo anno o al massimo due.
classe diametrica (di un bosco) Insieme degli alberi di un dato bosco aventi diametro a petto d'uomo compreso tra gli estremi della classe, p. es. classe da 41 a 45 cm. Nella maggior parte dei casi l'ampiezza delle c. d. è tenuta di 5 cm.
classe economica boschiva o compresa bos Superficie di bosco soggetta allo stesso governo (ceduo, ceduo composto, alto fusto), allo stesso trattamento e costituente una unità economica di gestione tale da fornire un prodotto annuo.Nel caso di boschi coetanei una classe economica dovrebbe pertanto comprendere tante particelle di età progressivamente crescente, quanti sono gli anni del turno. Nel caso di boschi disetanei la compresa viene detta classe di curazione eper dare un prodotto annuo dovrebbe essere costituita da tantel•articelle quanti sono gli anni del periodo di curazione.
clear and better specificazione commerciale usata nel Nord America per indicare il materiale scelto (la traduzione letterale è: netto e migliore) di alcuni legni resinosi come la Tuja gigantea.
clear lumber specificazione commerciale per indicare legname netto da difetti, quali: nodi, spaccature, ecc. È spesso abbreviato in clr.
climatizzazione Adeguamento di un dato materiale alle condizioni di clima ambientale. termine adoperato particolarmente per il legno, nel senso di adeguare il suo equilibrio di umidità a determinate condizioni prefissate, per es. per eseguire una serie di prove su campioni aventi tutti la stessa umidità e la stessa temperatura. La c. si ottiene con l'uso di particolari celle.
clone In botanica indicasi con c. l'insieme di tutti gli individui, assolutamente identici come caratteristiche, ottenuti per via puramente vegetativa (ossia escludendo qualunque riproduzione sessuale o l'intervento di mutazioni) da un unico individuo opportunamente scelto in base a determinati criteri.
clr abbreviazione del termine clear che nel commercio dei legnami indica privo di difetti.
cobra (procedimento di preservazione) Trattamento per l'impregnazione del legname con sostanze antisettiche per ottenere una più lunga durata in opera, basato sopra una vera e propria iniezione in profondità dell'antisettico con un robusto ago cavo: tutta la superficie deve ricevere le punture opportunamente distanziate.
coda di rondine (incastro a) Particolare incastro per giuntare due tavole ad angolo retto, consistente in denti o risalti a forma trapezoidale, ottenuti sulla testa di una delle tavole, che sono infilati ed incollati in analoghe cavità ottenute nell'estremità dell'altra tavola.
codolo L'alberino con cui termina un accessorio che va montato, ad esempio, sul mandrino del trapano elettrico.
codolo morse Codolo leggermente conico, costruito secondo misure rigorose per inserirsi nell'innesto corrispondente.
coeur (bois de) Termine francese corrispondente a durame.
coeur etoilé v. cadranure.
colla Sostanza atta a far aderire durevolmente due pezzi di uno stesso materiale (legno con legno) o anche di materiali diversi (legno con metallo).
colla a due componenti Una colla costituita da due componenti tenuti in recipienti separati, che fa presa solo quando i due componenti vengono mescolati. In genere uno dei due componenti si usa in piccole quantità ed è detto induritore.
collasso (del legno) Difetto del legno sottoposto ad una essiccazione artificiale troppo rapida o comunque non ben regolata, e che si manifesta con zone di depressione superficiale e fessurazioni interne talora nemmeno percettibili alla superfice dei segati.
collaudo Operazione con la quale si controlla, una volta ultimati i lavori o le forniture che erano state affidate ad una impresa, che siano state rispettate tutte le clausole regolanti i lavori e le forniture stesse sia in quantità che in qualità Nel caso di tagliate boschive il c comprende soprattutto il rilievo dei danni. Per i legnami già ridotti in assortimenti il c. comprende sia la misurazione quantitativa che l'attribuizone di qualità (o scelta). Nel caso di macchine il c. ha per scopo di accertarsi del loro perfetto stato di funzionamento.
collenchima Tessuto vegetale avente funzione di sostegno e costituito da cellule vive analoghe a quelle del parenchima di solito allungate ed in grado di crescere ancora. Serve alla resistenza meccanica delle piante ancora in via di accrescimento. In esso sono per lo più assenti gli spazi intercellulari.
colletto Tratto del fusto degli alberi ove essi sono inseriti alle radici ed escono dal suolo.
colofonia Residuo solido della distillazione della resina di pino in corrente di vapore. Col nome specifico di c. di legno si indica quella ottenuta dalla distillazione, sempre in corrente di vapore, del legno dei ceppi o di altri pezzi di legno particolarmente resinosi.
coltivazioni industriali da legno v. colture ind. da legno.
colture (o coltivazioni) industriali da Sebbene qualsiasi bosco possa a rigore essere considerato una c. i. da l., tuttavia tale denominazione viene più specificatamente riservata a piantagioni di specie che, per loro natura e per i terreni ove vengono poste a dimora, sono suscettibili di rapido accrescimento e pertanto di elevata produzione.
colture di ripa v. ripa.
combinata (macchina da legno) Macchina per la lavorazione del legno nella quale,sopra una unica incastellatura, sono sistemate più macchine azionabili, ma non contemporanamente, da un solo motore. Il tipo più comune comprende un banco con sega a disco, piallatrice a filo o di spessore e fresa ad asse verticale; all'estremo dell'albero orizzontale si possono  fissare una punta per cave e una fresa.  Le c. sono multiple quando vari ferri possono lavorare contemporaneamente, per es. per dare al pezzo spessore e larghezza prestabilite: in tal caso le posizioni relative dei ferri devono essere regolabili opportunamente.
combustibile Nome dato a tutte le sostanze della cui combustione si approfitta per produrre calore. Caratteristica fondamentale dei c. è il loro potere calorifico ossia la quantità di calore svolto dalla combustione completa dell'unità di peso (o di volume). Potere calorifico superiore è quello ottenuto considerando nel prodotto della combustione l'acqua allo stato liquido a 15°C; inferiore quello in cui l'acqua è considerata allo stato di vapore a 100°C.
combustibili vegetali Denominazione riservata alla legna da ardere, al fasciname, al carbone di legna ed alla carbonella tratti dalle piante legnose costituenti o non soprassuoli boschivi.
compensato v. "strato".

 

v. "legno compensato".

compreg Materiale prodotto verso la fine della seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, e risultante dalla sovrapposizione di sottili fogli di legno impregnati con resine sintetiche le quali polimerizzano durante l'operazione di compressione che serve ad ottenere un peso specifico superiore a quello originario. Pregi del c. sono l'aumento del peso specifico (sino a 1,4), della resistenza a compressione, durezza ed usura, stabilizzazione dimensionale, resistenza elevata alle alterazioni.
compresa boschiva v. classe economica boschiva.
condizionatura (del legno) Operazione mediante la quale si adegua opportunamente il legno a delle condizioni di umidità che gli devono consentire di non subire inconvenienti dovuti a differenze troppo sensibili di stato igrometrico tra la superficie e l'interno dei pezzi, oppure nei riguardi dell'ambiente esterno.
coniferamento Piantagione artificiale di resinose in boschi depauperati di latifoglie, specialmente cedui al fine di aumentare quantitativamente e qualitativamente la produzione legnosa.
conifere Classe di piante delle Gimnosperme comprendente oltre 500 specie di piante con frutto a cono ed altre che, pur con frutto di forma diversa, hanno con le prime identità di morfologia florale, di fecondazione, ecc. Le loro caratteristiche principali sono: foglie aghiformi persistenti (Abies, Pinus, Juniperus) o caduche (Taxodium, Larix) inserite a spirale o verticillate, isolate o a fascetti, oppure a squame connate (Cupressus) eccezionalmente allargate a lamina (Ginkgo).Rami inseriti a palchi e formanti chioma per lo più slanciata. Fiori maschili in amenti, organi femminili nudi raggruppati o solitari. Frutti a cono o strobilo (Abies,Larix), a galbula (Cupressus), a pseudobacca (Juniperus), a pseudodrupa (Ginkgo). Semi a guscio talora alati. Legno costituito da sole fibrotracheidi con raggi midollari uniseriati, con canali resiniferi(Larix, Pinus) oppure senza (Abies,Taxus). Sono scientificamente suddivise in 7 famiglie: Araucariacee,Cefalotaxacee, Cupressacee, Pinacee, Podocarpacee, Taxacee, Taxodiacee.Le c. vivono tanto nelle zone fredde e temperate che in quelle calde in formazioni (pure o miste) le quali costituiscono ingenti riserve di materiale legnoso da lavoro, e di sottoprodotti quali i semi eduli, le resine, i tannini, gli oli eterei, ecc.
cono da esbosco Attrezzo per agevolare il trascinamento sul suolo dei tronchi abbattuti, consistente in un cappuccio conico o quanto meno appuntito attraverso la cui punta passa il cavo che collega il tronco al motore che effettua la trazione.
cono o pigna o pina o strobilo Falso frutto, caratteristico della famiglia delle Pinacee, formato essenzialmente dalle squame placentari fortemente ispessite e lignificate, mentre le squame carpellari sono atrofizzate o, comunque, sempre meno ispessite delle placentari. Seme munito quasi sempre da un'espansione esile a forma di ala, embrione con molti cotiledoni.
consegna (di una tagliata boschiva) Atto col quale il materiale legnoso in piedi, assegnato per il taglio dall'autorità Forestale in un bosco di proprietà di Enti, viene consegnato a chi se ne è reso acquirente (aggiudicatario) a seguito di regolare asta, licitazione o concessione.
contraffisso Asta di capriata che parte da un nodo del perimetro inferiore e sostiene un'asta del corrente esterno in un punto intermedio.
contrafforti basali (del fusto) Sporgenze rilevate alla parte basale del fusto degli alberi che costituiscono  il raccordo tra questo e le grosse radici: particolarmente notevoli in molte specie tropicali di grande sviluppo. Nel nostro paese sono frequenti nel pioppo cipressino.
contrassegno principale Un segno sulla faccia principale che si estende fino alla costa principale.
controfilo Termine della tecnologia del legno per indicare che conno a fibratura non perfettamente parallela alla superfice da lavorare, il tagliente dei ferri incontra le fibre in modo da rovesciarle, il che causa difficoltà di lavorazione e superfice più scabra. Nella piallatura un pezzo con unica inclinazione fibratura l'operaio può scegliere la direzione che gli consente di evitare il controfilo su di una delle facce (e cioè quella che deve presentarsi meglio), ma nel legno con fibratura di varia inclinazione, vi saranno sempre dei tratti di contro filo, qualunque sia la direzione di lavoro.
contropiallaccio Piallaccio di scarto applicato alla faccia posteriore ed in genere invisibile di un pezzo, allo scopo di controbilanciare la tendenza al ritiro del piallaccio applicato sulla faccia anteriore.
contropunta Punta montata sul toppo mobile del tornio che mantiene in asse i pezzi più lunghi durante la tornitura, evitando che si flettano o vibrino.
controsagoma Vedi "sagoma".
copritesta Elemento disposto lungo le coste di un pezzo per coprirle, proteggerle o decorarle; si usa soprattutto per i legni lavorati.
corbame Pezzi di legno di quercia squadrati, da 14 cm di grossezza in avanti e di lunghezza pari o superiore a 1,50.
cord o corda unità di volume sterico del legno in tondelli, in uso negli S.U. ed in Gran Bretagna, corrispondente ad una catasta di 8 x 4 x 4 piedi = 132 piedi cubici, ossia di 3,622 m steri pari a circa 2,550 m3 solidi.
cordella metrica Nastro con gradazione in m, dm e cm per la misurazione di distanze, circonferenze, lunghezza di tronchi, ecc.
cordonatura del fusto Malformazione del fusto di piante legnose nelle quali il tronco si presenta con un rilievo più o meno saliente, e decorrente secondo un'elica la quale può anche essere contraria all' andamento delle fibre (supposto che queste siano dotate, rispetto al fusto, di un andamento attorto).
core Termine inglese che indica la parte interna dei pannelli di compensato o dei paniforti o dei pannelli a tramezzino, da noi denominata anima.
cormo Complesso morfologico delle piante superiori (Cormofite) nelle quali sono nettamente differenziate e distinte le radici, il fusto e le foglie.
cormometrico (coefficiente) v.volume effettivo di un albero.
corno Parte di un pezzo da mortasare lasciata in eccesso al fine di prevenire eventuali scheggiature durante la lavorazione della mortasa; il corno viene segato via al termine della lavorazione.
corona o ghirlanda Nell'utilizzazione boschiva: lo smusso di estremità che si pratica nei tronchi e nei toppi per agevolarne lo smacchio e diminuire il deterioramento occasionato da urti contro le asperità del suolo.
corpo corticale e c. legnoso v. alla voce cilindro centrale.
corrente o arcareccio o terzera Elemento dell'orditura dei tetti costituito per lo più da un travetto a sezione quadra con lato sui 10 cm, disposto orizzontalmente.
corrente o correntino o cantinella Denominazioni del commercio dei legnami per segati di legno di abete, di piccola dimensione, e lunghezze varie, destinati per lo più alla piccola orditura dei tetti a tegole.
cortame Denominazione commerciale del legname, tondo o segato,avente lunghezza minore di 3,90 m).
corteccia In botanica per c. si intende l'insieme di strati di sughero  alternati con sclereidi e con parenchima che si trova tra l'epidermide e lo strato meristematico della zona corticale detto fellogeno. Mentre l'epidermide ad un certo punto si lacera, gli strati di corteccia prodotti dal fellogeno verso l'esterno, cominciano a staccarsi in tratti più o meno larghi di tessuti morti dando luogo alla scorza o ritidoma, come si vede nel platano (ritidoma scaglioso), nella betulla (ritidoma anellato). In altre piante, come ad es. i pini il ritidoma non si stacca ma permane aderente al fusto non potendo però seguirne l'incremento diametrale, si fende in direzione sublongitudinale dando luogo a scaglie separate da incisioni, di forma caratteristica per ogni specie. Nel linguaggio comune con c. o scorza si intende la  parte periferica dell'albero esternamente al cambio, in gran parte costituita perciò dal ritidoma.
cossidi Famiglia di Lepidotteri Eteroneuri comprendente insetti di grandi dimensioni. Larve carnose, cilindriche, nude o pelose, con tre paia di zampe toraciche e cinque addominali. Crisalide incompleta,conica, provvista di due paia di spinosità dorsali e di un sollevamento frontale Adulto con antenne corte filiformi; torace robusto; ali a tetto, le anteriori decisamente pelose, con apice arrotondato e margine obliquo. Le specie più importanti per i danni che producono sono il perdilegno rosso ed il p. bianco.
cossus v. perdilegno.
costa Le superfici strette di un pezzo, ad angolo retto con le facce.
costa principale Una costa perfettamente piallata, spianata e squadrata.
cotto (legno) Dicesi di legno che abbia già subìto una alterazione nell'aspetto esterno o una demolizione parziale delle pareti cellulari ad opera di funghi. La dicitura è correntemente impiegata per il legno di faggio, il quale facilmente è attaccato da vari funghi i quali ne provocano rapidamente prima l' alterazione e poi la distruzione.
creosoto Liquido oleoso, limpido lievemente giallognolo se fresco, bruno dopo un certo tempo, ad odore caratteristico ottenuto dalla distillazione frazionata del catrame di legno (particolarmente di faggio). Consta di una miscela di derivati fenolici tra cui prevalgono guaiacolo e cresolo. Poco solubile in acqua, solubile in etere ed alcole.Trova applicazione in medicina quale energico disinfettante ed antisettico, ma tuttavia provoca talora infiammazioni del sistema digerente. Esternamente serve in pomata quale antiparassitario.
cresolo Composto organico omologo del fenolo ottenuto da catrame. Ha importanza in agricolturaperchè entra in vari disinfettanti ed in modo particolare in antisettici da legno poco dilavabili.
cretto Nella tecnologia del legno sinonimo di sottile spaccatura occasionata nei fusti dal gelo oppure nei tronchi abbattuti da essiccazione troppo rapida od irregolare.
cribri Serie di cellule sovrapposte, a pareti sottili, con le membrane di fondo attraversate da piccoli fori a guisa di crivello, dette anche tubi cribrosi e formanti nel loro complesso il tessuto cribroso. A differenza dei vasi, i c. sono provvisti di citoplasma e di nucleo. Durante il riposo vegetativo le placche cribrose si chiudono per il depositarsi su di esse di una sostanza speciale detta callosi a composizione chimica non ben definita. I tubi cribrosi si trovano nel libro e servono al passaggio della linfa elaborata o discendente.
croste di sughero Cascami provenienti dalla rimozione della schiena del sughero, e costituiti perciò dalla schiena stessa con minimo spessore di tessuto suberoso aderente.
crotch (effetto di) o fork Denominazioni inglesi del commercio del legname per indicare la particolare figura che si ha nel legno lavorato quando la sezione passa per l'asse della biforcazione di un tronco. In italiano si usa correttamente la dizione figura a piuma.
cryptogil Antisettico da legno a base di pentaclorofenolo.
cu.ft. abbreviazione per piede cubico, pari a 28,317 dm3
cu.in. abbreviazione per pollice cubo, pari a 16,387 cm3 (in 1 dm3 vi sono 61,024 cu.in.)
cubatura dei boschi Valutazione nella massa legnosa di un soprassuolo boschivo, fatta empiricamente con stima oculare, o più rigorosanente con metodi dendrometrici.
cubatura del legname Operazione con la quale si determina il volume solido reale di un dato assortimento legnoso tondo o lavorato.
cubatura del tondame Determinazione del volume reale degli assortimenti di legname tondo, ossia dei fusti cimati o dei tronchi già depezzati (p. es. antenne, toppi da sega, ecc.).
cultivar (abbreviazione cv.) In botanica indicasi con cv. una varietà mantenuta in coltura senza pregiudizio del modo di propagazione: cv. è pertanto meno restrittivo di clone la cui discendenza è assicurata esclusivamente per via vegetativa (talee).
cuneo Attrezzo dei boscaioli costituito da un pezzo di legno duro o di ferro, con due facce ad angolo acuto, che si adopera per spaccare la legna o per coadiuvare la rotazione di un albero durante l'ultima fase dell'abbattimento. I cunei completamente metallici riescono talvolta pericolosi per le scheggie che se ne possono staccare con violenza durante la percussione con la mazza se anch'essa metallica pertanto si consiglia di farne la testa in legno e di adoperare mazze esse pure in legno duro. Recentemente sono pure apparsi cunei idraulici, particolarmente adatti per esercitare grandi sforzi per mezzo di una leva a mano.
cunit unità di misura usata nell’America Setentrionale per la misurazione del legname da cartiera scortecciato, corrispondente a 100 piedi cubi, ossia 2,83 m3 di volume tondo, pari a circa 1,1 cord. Per materiale da sega si valuta che 2 cunit possano fornire circa 1000 board feet, il che corrisponde ad una resa di segato rispetto al tondo di appena il 42%.
curazione v. trattamento boschivo.
curl Denominazione inglese per indicare la particolare figura che risulta nella sezione longitudinale di un tronco d'albero che passa per la biforcazione tra questo e un grosso ramo.
curvatura del legno Operazione con la quale pezzi allungati di legno ottenuti con segagione o con sfogliatura da tronchi o da tavole sono portati ad adattarsi a un andamento curvo per fare ad es. manichi da ombrello, racchette da tennis, attrezzi sportivi, cerchi da setacci. Più che non sui pezzi massicci per la cui curvatura occorrono sagome con forti controsagome e notevole riscaldamento (per lo più preceduto da vaporizzazione) dei pezzi, si pratica oggigiorno la c. ricorrendo a sottili fogli di legno incollati, tra sagoma e controsagoma, a guisa di compensato. Nei mobili le ossature di legno curvato si ottengono altresì incollando fogli sottili di legno (p. es. impiallacciature) sulle due faccie di un'anima la cui curvatura è facilitata da incisioni in direzione perpendicolare alle fibre.
CV abbreviazione di Cavallo vapore
cv. abbreviazione di cultivar
cwt. abbreviazione del termine inglese hundredweight che corrisponde in Inghilterra alla ventesima parte di 1 ton (long ton), e cioè a 0,050802 tonnellate metriche, mentre negli Stati Uniti è la ventesima parte di 1 short ton ossia = 0,0045359 tonnellate metriche.